5+Tradizioni+matrimoniali+%28bizzarre%29+prese+dal+mondo
chedonnait
/5-tradizioni-matrimoniali-bizzarre-prese-dal-mondo/amp/

5 Tradizioni matrimoniali (bizzarre) prese dal mondo

Ogni paese ha le sue tradizioni per quanto riguarda il matrimonio, ma ci sono alcune di queste che sono veramente particolari. Se state pensando a qualcosa di nuovo da ‘proporre’ il giorno delle vostre nozze, che siate voi la coppia di sposi oppure gli invitati, allora leggete queste 5 tradizioni matrimoniali.

5 tradizioni matrimoniali tutte da leggere e provare (per i più coraggiosi)!

La sposa deve ingrassare invece di dimagrire

Questo è l’obbligo della sposa in Mauritania. Già, completamente all’opposto alla moda e alle tradizioni occidentali. Sono delle ‘regole’ quasi imposte. La sposa inizia a tenere sotto controllo il peso e a dimagrire, come se la bellezza fosse solo una questione di perfezione corporea. Nella cultura della Mauritania le spose sono obbligate ad ingrassare perché lo status sociale del l’uomo possa elevarsi. L’uomo ha bisogno di una donna grassa, per tale motivo le ragazze in età di marito vengono letteralmente allenate ad aumentare peso.

In questo paese che si trova nella parte nord-occidentale dell’Africa, appena sotto al Marocco e all’Algeria, la mentalità è quella di un tempo (ma lo era anche in Europa una volta), che la donna in carne (non robusta, ma proprio grassa), era segno di benessere economico. Purtroppo, le ragazze non sono libere di scegliere di ingrassare. Fin dalla tenera età di 5 anni fino a 15, vengono mandate in appositi campi secondo una tradizione chiamata leblouh: qui sono costrette ad aumentare di peso poiché questo aumenterà le loro possibilità di trovare marito.

Frustrare i piedi dello sposo

Decisamente una tradizione meno drammatica rispetto alla prima raccontata. Ci spostiamo nella Corea del Sud, dove vige una tradizione chiamata balaka. Gli sposi non possono lasciare il banchetto nuziale prima che gli amici dello sposo e talvolta anche le amiche della sposa, non abbiano frustrato i piedi del novello marito. Lo sposo si toglierà le scarpe e calzini, le sue caviglie saranno legate tra loro con una corda e poi tutti gli invitati disponibili picchiano i suoi piedi. Cosa significa questa tradizione? È comunque praticata in modo scherzoso e non violento ed è un invito allo sposo a tenere fede ai propri doveri nella prima note di nozze.

Ciò che incuriosisce è che nella tradizione le frustrate dovrebbero essere impartite addirittura con del pesce. In più, durante questo rito, allo sposo possono essere rivolte domande a quiz, in modo che la frustrata arrivi come penalizzazione ad una sua riposta errata. Il significato del pesce è che al novello marito venga trasmesso attraverso di esso intelligenza e forza, utili nel matrimonio. Diciamo che un banchetto nuziale coreano termina in modo alquanto maleodorante se pensiamo ai piedi del povero sposo e ai pesci morti con cui gli vengono inflitte le frustrate.

Impedire agli sposi di andare in bagno

Questa sì che è crudele ed è di casa nel Borneo. Una tradizione decisamente curiosa e arriva dalla parte settentrionale dell’isola del Borneo, vicino all’Indonesia. In cosa consiste questa tradizione? Praticamente, all’interno della comunità Tidong è comune l’uso di impedire agli sposi di andare in bagno per tre giorni e tre notti consecutive, vale a dire 72 ore, dopo il fatidico sì. Non è un divieto simbolico questo, ma ci sono i familiari degli sposi che faranno da guardia al bagno di casa e controllano che essi mangino e bevano poco, appunto per impedire loro di usare il bagno.

A noi può sembrare totalmente assurda, ma per la comunità di Tidong, superare queste tre giorni significa che successivamente la coppia è in grado di affrontare qualsiasi problema che la vita le riserverà. Se una coppia non ci riesce allora è un cattivo auspicio, ad esempio potrebbe non durare molto o non riuscire ad avere figli.

Annerire la sposa

Udite, udite…anche l’Europa ha le sue tradizioni strane, perché se finora abbiamo siamo stati in Africa per spostarci in Oriente, ora approdiamo in Scozia. Qui la tradizione vuole che la sposa, in una sorta di addio al nubilato, venga letteralmente annerita dalle amiche e dagli amici. La sposa viene colta di sorpresa, non se lo aspetta, in uno dei qualsiasi giorni prima del matrimonio. Viene sporcata con sostanze di dubbio gusto come latte cagliato, uova, pesci morti, cibo avariato, catrame e piume. Purtroppo la sposa scozzese deve subire anche altro: dopo essere stata ‘annerita’, viene legata ad un albero e lasciata per qualche tempo esposta al pubblico. Quando poi, ore dopo viene liberata, sarà portata fuori a bere tutta la serata. Gli scozzesi sono convinti che se una sposa riesce a sopportare tutto questo, riuscirà bene a sopportare l’umiliazione più grande, cioè il matrimonio.

Tenerli svegli tutta la notte

Siamo in Francia adesso e la tradizione che vi descriveremo è in parte presente anche qui in Italia, forse però la versione italiana è meno chiassosa rispetto a quella francese. Parliamo dello Charivari. È uso che parenti e amici degli sposi si radunino davanti alla casa degli sposi con piatti, padelle e posate e inizino a far rumore, cantando e urlando. Gli sposi dovranno rispondere ‘bene’ a tutto questo, cioè uscire dalla loro casa e intrattenersi con gli amici, in alcuni casi anche offrire qualcosa da mangiucchiare, altrimenti gli schiamazzi continuano tutta la notte.

Questa tradizione ha origini piuttosto antiche e nelle culture rurali ha continuato a esistere fino agli inizi del XX secolo, anche se in origine non aveva un significato festoso, anzi. Fare chiasso davanti alla casa di una coppia era un modo quasi ‘violento’ per esprimere la propria riprovazione nei confronti del comportamento di membri della comunità stessa. Spesso questo accadeva quando un vedovo o una vedova si risposavano troppo presto, quando veniva scoperta una relazione extra coniugale oppure se la differenza d’età della coppia sposta era molto importante. Si trattava, quindi, di un’umiliazione pubblica, che se continuata portava chi la subiva a doversene andare o, nei casi più gravi, addirittura al suicidio.

Fonte: cinquecosebelle.it

CONOSCIAMO I PROFESSIONISTI DI CHEDONNA – VIDEO!

Published by