Barba folta, jeans attillati, maglie con citazioni letterarie e/o considerazioni sul mondo.
La generazione hipster ha caratterizzato gli ultimi anni, sia in fatto di glamour che come corrente culturale.
Amati o odiati, gli hipsters di certo non possono essere ignorati.
Ora però a prendere il loro posto arrivano gli yuccie, Young Urban Creatives, (giovani creativi urbani).
Il termine è stato coniato sul sito Mashable dallo scrittore David Infante, che ha affermato: “Diventare ricchi in fretta sarebbe fantastico, ma diventare ricchi mantenendo la propria autonomia creativa è il sogno degli Yuccie”.
I giovani creativi urbani si differenziano profondamente dagli hipsters: addio barba ed addio maglie, sì alle camicie per sembrare più professionali, ma mantenendo sempre il proprio stile e la propria creatività.
L’obiettivo primario dello Yuccie è infatti essere pagato per il proprio lavoro creativo.
Maschable ha pubblicato una lista dei requisiti dello Yuccie:
” – Ama i dolci artigianali
– Fa corsi creativi di pittura o acquerello
– Evita tatuaggi troppo vistosi (non è prudente dal punto di vista lavorativo)
– Compra i giornali solo nel weekend, con gli inserti culturali
– Ha migliaia di followers su Instagram e nessuno su Twitter
– Mangia volentieri al ristorante, ma solo per postare la foto con i filtri sui social
– E’ immensamente cinico
– Ricerca l’ammirazione altrui per sentire che le proprie idee valgono”
Fonte foto: Pinterest