Non appena si è placata l’emergenza del virus Ebola, ecco che gli Stati Uniti sono di nuovo in allarme per un batterio “killer” che si è diffuso da apparecchiature mediche contaminate all’Ucla Medical Center di Los Angeles.
Il batterio CRE, resistente ai farmaci, si sarebbe diffuso tramite endoscopi contaminati e starebbe ora circolando nelle corsie dell’ospedale: si conta già il decesso di due pazienti, mentre sono state disposte delle verifiche su ben quasi 180 persone che potrebbero essere state contaminate. Altri 7 pazienti sono stati invece sottoposti ad un trattamento.
Si tratta di un tipo di enterobatteri resistenti ai carbapenemi (Cre) diffuso durante delle procedure endoscopiche eseguite tra il mese di ottobre e gennaio. Un altro focolaio fu segnalato nel mese di gennaio a Seattle dove sono deceduti 11 pazienti.
Secondo le indiscrezioni, molti ceppi del batterio sono resistenti agli antibiotici, per cui si rivela difficile trattare le infezioni. In base a quanto riferito dai Centers for Disease Control and Prevention americani, questo superbatterio Cre può portare alla morte più della metà dei pazienti gravemente infetti e negli Stati Uniti ci sarebbero ben 47 casi.
L’University of California di Los Angeles (Ucla) intanto ha provveduto ad inviare ai pazienti potenzialmente esposti dei kit per eseguire un test a casa.
“Abbiamo avvertito per motivi di cautela tutte le persone che hanno subito le procedure, anche se per eseguirle si stavano usando 7 diversi endoscopi e solo su 2 si è scoperta la presenza di contaminazione”, ha rassicurato il portavoce dell’Università, Dale Tate.