Il ministro della salute Beatrice Lorenzin ha lanciato l’allarme calo vaccinazioni obbligatorie per i bambini. Nell’ambito della presentazione del Rapporto sul consumo di farmaci in Italia condotto dall’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali (Osmed) e dall’Agenzia italiana del Farmaco (aifa) è emerso non solo un calo delle vaccinazioni per gli adulti, dovuto agli ultimi timori, poi rientrati riguardo a morti sospette per il vaccino Fluad, ma anche quelle per i bambini.
Tanto che il ministro ha ricordato che “si tratta di un problema serio di sanità pubblica, perché le vaccinazioni sono un importante elemento primario di prevenzione”, sostenendo che “le vaccinazioni obbligatorie dei bambini vanno fatte, perché salvano la vita. Va detto – ha poi aggiunto il ministro- che senza vaccinazione non esiste l’eradicazione di una malattia, perché i virus possono sempre tornare”.
In linea generale, nei primi nove mesi dello scorso anno, si registra una crescita del 4,4% per la spesa farmaceutica italiana, per cui ogni italiano ha acquistato in media circa 23 confezioni di medicinali, di cui 14 in regime di assistenza convenzionata, per un totale di 1.398 milioni di confezioni di medicinali.
Tra i farmaci più venduti risultano quelli per il sistema cardiovascolare, seguiti dai farmaci per l’apparato gastrointestinale e metabolismo, i farmaci per il sangue e gli organi emopoietici. In quarta posizione si collocano però i farmaci per il sistema nervoso centrale per prescrizione, tra i quali a regime di assistenza convenzionata gli antidepressivi sono la categoria più utilizzata e tra i farmaci antidolorifici, infine, vi è un incremento del consumo degli oppiacei. Infine, la quinta categoria più prescritta risulta quella dei farmaci per il sistema respiratorio, tra i quali spiccano gli antiasmatici.
Lo stesso ministro per la Salute ha espresso preoccupazione “per l’aumento in Italia del consumo di oppiacei e di antidepressivi“, per i quali, in base ai dati, si registra un aumento compreso fra il 9,2% e il 13% a seconda della categoria farmacologica, con un incremento della spesa che va dal 12,2% al 22%.
“Siamo di fronte ad un problema non solo sanitario. C’è un tema sociale dietro di forte disagio della popolazione, soprattutto giovane ed adolescente. Dovremo lavorare di più e meglio sul territorio. Potenziando i servizi di assistenza psichiatrica”, ha pertanto commentato la Lorenzin.