Se sei allergica all’aspirina ci sono diversi alimenti ai quali devi prestare una certa attenzione. Scopriamo insieme di quali si tratta e come comportarsi.
Quando si parla di allergie, l’attenzione non è mai troppa. E, una tra le più delicate è senza alcun dubbio quella all’aspirina, nota anche come allergia all’acido acetil salicilico.
Quello che in molti (persone allergiche comprese) non sanno, è che ci sono molti cibi che contengono salicilati che se mangiati di continuo possono portare a delle reazioni allergiche poco piacevoli e alle quali è sempre bene prestare attenzione. Oggi, quindi, vedremo insieme quali sono questi alimenti e cosa può comportare il mangiarli.
L’acido acetil salicilico (noto anche come ASA) appartiene alla famiglia dei salicilati e viene impiegato all’interno di diversi farmaci tra cui il più noto e diffuso è, senza alcun dubbio, l’aspirina. Purtroppo è presente anche in diversi alimenti e ciò può rappresentare un problema per i soggetti allergici che assumendone troppo attraverso l’alimentazione possono andare incontro a reazioni allergiche come:
Secondo alcuni studi condotti da dottor E.H. Corder e riportati sul Journal of Allergy Clinical Immunology Vol 89, se si è allergici si può iniziare ad avere reazioni una volta superata una quantità giornaliera di salicilati pari a circa 2,60 mg.
La buona notizia è che salvo casi estremi (da vedere con il proprio allergologo), non è necessario eliminare del tutto gli alimenti che contengono salicilati. Basta infatti mangiare in modo vario ed evitarne l’accumulo per star bene. Per riuscirci, però, è indispensabile capire quali sono gli alimenti che contengono maggiormente salicilati.
Frutta: uva passa, prugne, arance, pompelmi, mandarini, ananas, mirtilli, ciliegie, albicocche, uva, fragole, pesche, kiwi, ancuria, avocado
Verdure: pomodori, radicchio, broccoli, zucchine, melanzane, cicoria, spunaci, carciofi, fave, zucca, ravanelli, cetrioli, indivia, peperoni verdi, cavolini di Bruxelles, cavoli, patate dolci
Spezie: curry, pepe, anice, cannella, chiodi di garofano, senape, peperoncini, curcuma, paprika
Frutta secca: noci, nocciole, pistacchi, uva passa, mandorle, datteri
Fonti varie: tè, caffè solubile, alcolici, quinoa, aceto, sughi, miele, liquirizia, marmellata, sottaceti, aloe, prodotti confezionati, prodotti in scatola, cibi in salamoia
Va inoltre ricordato che i salicilati si trovano anche nei dentifrici, nei profumi, in shampoo e balsamo, nei colluttori e in diversi farmaci.
Come già accennato, le reazioni all’acido acetil salicilico possono variare da persona a persona, motivo per cui gli alimenti sopra indicati non sono da eliminare ma da limitare nel tempo ed in base alla concentrazione di salicilato che contengono. Un aspetto che andrà ovviamente visto con il medico allergologo e ai sintomi.
In genere, una volta appurata un’effettiva sensibilità ai salicilati, il medico provvede a prescrivere una dieta povera degli alimenti che li contengono e della durata di circa un mese. Un po’ come viene fatto per la dieta da allergia al nichel. Passato questo periodo i vari alimenti verranno nuovamente inseriti, ponendo attenzione alle reazioni che si hanno per ognuno di essi.
Un’alimentazione ideale di mantenimento (salvo diverso parere del medico) prevede come avviene solitamente solitamente una dieta varia in cui in due giorni a settimana è consigliato cercare di non superare certi limiti in modo da non accumulare mai troppi salicilati.
Attenzione. In caso di allergia grave o conclamata all’aspirina e/o ai salicilati, consigliamo caldamente di evitare il fai da te e di appoggiarsi sempre ad un medico allergologo.