Contate fino a tre e poi cominciate, insieme a noi:
“Ambarabà ciccì coccò
tre civette sul comò
che facevano l’amore
con la figlia del dottore;
il dottore si ammalò
ambarabà ciccì coccò!”.
Quanto volte l’abbiamo ripetuta da bambine, quante volte ancora adesso che giochiamo con i nostri figli, i nostri nipoti. Ora però prendete il bel respiro forte, magari sedetevi pure. Abbiamo una notizia che non vi cambierà la vita, ma come minimo vi farà crollare un mito. La vera versione della filastrocca in realtà è questa:
“Ambarabà ciccì coccò
tre scimmiette sul comò
che facevano timore
alla figlia del dottore;
il dottore si ammalò
ambarabà ciccì coccò!”.
Cosa cambia? Che in questo caso le civette fanno il loro mestiere. Chi le ha mai viste fare l’amore con un umano? In una filastrocca per bambini, poi. É vero che si tratta solo si un gioco, di una conta prima di cominciare, per capire chi deve andare sotto, chi deve cercare gli altri a nascondino, chi deve stanare il gruppo.
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Una civetta che fa l’amore? Non è possibile. Nemmeno in un gioco, nemmeno con tutta la fantasia di questo mondoi. Con la figlia del dottore poi, che senso avrebbe? Invece se le mettono timore, allora il discorso fila. E fila anche se al posto delle civette ci mettiamo le scimmiette, come recita un’altra versione della filastrocca.
Capire poi perchè la figlia del dottore dovrebbe essere spaventata dalle scimmiette o dalle civette, perché il dottore si è ammalato vedendo la figlia inquieta per le civette e le scimmiette non ci è dato di sapere.
Vasco Rossi, uno che la sa sempre lunga, nella sua canzone che porta proprio questo titolo fa accoppiare le civette con … la gatta del dottore. Non sappiamo cosa ne verrà fuori, ma almeno la risolve così. Noi invece siamo ancora sotto shock per la notizia, faticheremo francamente a riprenderci.
Tutto quello che pazientemente abbiamo costruito per anni ci crolla addosso. Come quando ci hanno detto che Babbo Natale è un’invenzione commerciale. Come quando abbiamo scoperto che la fata del dentino ha in realtà la faccia della mamma. Come le tre civette, che non fanno l’amore ma solo paura. E ora come faremo ad andare avanti? Era meglio non saperlo.