Il ciclo mestruale accompagna la vita di tutte la regazze e donne, ma quando non compare o sparisce, allora si tratta di amenorrea
Dolore a parte, che non è cosa da poco, il ciclo mestruale è uno stato comune a tutte le donne, anche estremamente naturale. Ma quando il ciclo invece non arriva nell’età giusta, allora possiamo parlare di amenorrea primaria. L’amenorrea secondaria invece colpisce donne che sino ad allora avevano sempre avuto un ciclo mestruale corretto e improvvisamente lamentano disturbi.
Il primo ciclo mestruale normalmente compare nelle adolescenti tra i 10 e i 14-15 anni e solo in rari casi oltre a questa età. Se però a16 anni non è ancora arrivato, è necessario fare un’approfondita visita ginecologica per stabilire sintomi e cause.
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Tra le cause per l’amenorrea primaria ci sono malformazioni agli organi dell’apparato riproduttivo o genitale che determinano un insufficiente sviluppo di utero o ovaie. Ma anche ancora ipotiroidismo congenito e denutrizione, malattie endocrine, malattie infettive croniche e anemie gravi. Inoltre ci sono alcune malattie cromosomiche che manifestano tra i sintomi un ritardo generale nello sviluppo con amenorrea primaria.
Intanto è necessario stabilire cosa l’abbia prodotta. Nei casi di mancanza o di insufficiente sviluppo dell’utero e dell’ovaio, sarà difficile arrivare ad una diagnosi. Ma se l’apparato genitale è sufficientemente sviluppato, significa che c’è poca corrispondenza di funzioni tra ipotalamo, ipofisi e ovaio.
Per stabilirlo basterà effettuare esami ormonali o test dinamici. I primi determinano la quantità degli ormoni ipofisari e degli ormoni ovarici nel sangue o nelle urine. Per i test dinamici invece servono prove di stimolo con ormoni ipotalamici.
Se l’amenorrea primaria è provocata da malattie infettive o denutrizione dobbiamo agire contro la causa primaria. Risolta quella, arriveremo anche alla comparsa delle mestruazioni. Se invece all’origine dell’amenorrea primaria c’è una malformazione genitale, la medicina interviene integrando l’insufficiente sviluppo delle ovaie con ormoni specifici. Oppure con una terapia stimolante o una terapia sostitutiva quando il disturbo è nell’ipotalamo o ipofisi.
Amenorrea secondaria, come rinocoscerla
L’amenorrea secondaria non è invece da confondere con situazioni particolari di interruzione naturale come in gravidanza o nell’allattamento. I motivi possono essere di natura organica, cioè
lesioni negli organi di controllo del ciclo mestruale. Ma anche cause traumatiche e disfunzionali. Nel primo caso sono problemi gravi a organi come ovaie e utero che determinano la loro asportazione chirurgica. Ma anche la distruzione dell’endometrio provocata dall’endometrite tubercolare o la distruzione della mucosa dell’utero. E in questi casi non esiste in medicina nessuna terapia efficace.
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Anche l’alterazione delle funzioni dell’ipofisi è tra le cause più comuni dell’amenorrea secondaria. Come il ‘morbo di Simmonds’ che compare quando, dopo il parto o in seguito alla distruzione del tessuto dell’ipofisi causato da traumi, cessano gli stimoli degli ormoni sull’ovaia. Così in pratica cessa ogni attività di quest’ultima e in questo caso l’unica soluzione è il trapianto.
Una causa di amenorrea secondaria può anche essere la menopausa precoce quando si esaurisce il patrimonio follicolare ovarico ancora in età giovanile. Ma esistono anche cause extragenitali, in particolare le malattie legate all’alimentazione, come bulimia e anoressia.
É sempre opportuno, quando le mestruazioni si interrompono prima della menopausa, un consulto dal ginecologo. Ma in caso di cisti follicolarí e ovaio policistico è prevista un’operazione. Con la una laparoscopia possono essere eliminate le cisti che impediscono l’attività ovarica. In alternativa c’è una terapia ormonale.