L’anaffettività è l’incapacità di connettersi alle proprie emozioni più profonde, mentre la dipendenza affettiva è l’incapacità di “fare a meno” delle emozioni generate dagli altri. Queste due problematiche si generano da traumi molto simili che però danno luogo a reazione completamente opposte. Come si può porre rimedio?
In linea generale l’anaffettività o la dipendenza affettiva di una persona si manifestano principalmente all’interno della vita di coppia e nello specifico nell’atteggiamento nei confronti del partner.
Questo perché proprio all’interno della coppia si manifestano le pulsioni più profonde e gli aspetti più autentici della personalità di qualcuno.
La persona anaffettiva all’interno di una relazione
Una persona anaffettiva tende a definire un perimetro invalicabile intorno alla propria emotività. Il partner di una persona anaffettiva si renderà conto di essere messo quasi all’ultimo posto nell’ordine delle priorità della persona amata.
Molto probabilmente prima verrà il lavoro, poi hobby e passioni di vario genere e solo alla fine, in una posizione gerarchica molto bassa rispetto al resto, verrà presa in considerazione la relazione amorosa.
Una persona anaffettiva non ha difficoltà a manifestare le proprie emozioni (quello è un altro problema che si chiama alessitimia) ma ha difficoltà a provare o a riconoscere le emozioni che prova.
Per riuscire a inserirsi nella società nella maniera più normale possibile, le persone anaffettive si basano sulla reazione degli altri alle loro azioni. Cercano di uniformarsi alla media e si comportano come le persone che valutano “normali”. Purtroppo questa finzione non può durare per sempre, soprattutto nell’ambito strettamente emotivo.
Proprio per questo motivo le persone anaffettive si mostrano per quello che sono nel momento in cui tentano di instaurare un rapporto emotivo con un’altra persona: si lanciano in una relazione affettiva solo perché la società “suggerisce” che farlo sia normale, ma non hanno davvero voglia di farlo e spesso non hanno idea di come far felice la persona che hanno scelto.
Le persone con dipendenza affettiva all’interno di una relazione
Quando le persone con dipendenza affettiva cominciano una relazione lo fanno perché hanno costantemente bisogno dell’affetto e del sostegno di un altro individuo per riuscire a provare emozioni intense o rassicuranti, insomma a “sentirsi vivi” nella maniera più profonda possibile.
Le persone con dipendenza affettiva sono in genere estremamente insicure e hanno una scarsissima autostima, non si sentono in grado di superare da sole le difficoltà della vita e quindi per farlo “si aggrappano” disperatamente a qualcun altro.
Nel momento in cui cominciano una relazione vivono nella costante paura di essere abbandonati e, quindi, chiedono costantemente rassicurazioni e attenzioni da parte del partner.
In un apparente controsenso, le persone con dipendenza affettiva finiscono per lasciare il partner prima di essere lasciati perché “alla fine mi lascerà lo stesso”. Questa, tra le altre cose, è una delle cause più frequenti per la fine di una relazione.
Quali sono le cause dell’anaffettività e della dipendenza affettiva?
Come accade spessissimo per i traumi che le persone adulte si portano dietro nel corso della vita, alla base dell’anaffettività o della dipendenza affettiva che si manifestano da adulti ci sono traumi infantili che dipendono nella maggior parte dei casi dal rapporto con i genitori.
Sia una persona che nel corso del tempo si è trasformata in un adulto anaffettivo, sia una persona che al contrario ha sviluppato una personalità da dipendente affettivo hanno subito il trauma dell’abbandono nel corso dell’infanzia trasformandola successivamente in una sindrome.
La reazione all’abbandono però è stata completamente differente:
- Personalità anaffettiva
L’anaffettivo ha deciso che pur di non rischiare di essere nuovamente ferito da una persona che ama e di cui si fida è disposto a non concedere più a nessuno amore, intimità e fiducia.
Le persone anaffettive hanno deciso di concentrarsi completamente e assiduamente su se stesse e sui propri interessi, hanno costruito un mondo a propria immagine al centro del quale si sentono liberi e soprattutto sentono di avere il proprio controllo sulle cose che accadono intorno a loro.
Scalfire la loro corazza fatta di abitudini e di distanza emotiva è molto difficile, ma non impossibile. Purtroppo però in certi casi le persone che hanno vissuto il trauma dell’abbandono e che si sono trasformate in persone anaffettive hanno compiuto un ultimo passaggio, assolutamente peggiore del precedente, trasformandosi in narcisisti patologici dai quali è assolutamente necessario fuggire.
- Personalità da dipendente affettivo
Il dipendente affettivo ha invece escogitato una strategia completamente opposta rispetto all’anaffettivo. Anche se l’obiettivo è identico – cioè non subire mai più il trauma dell’abbandono – il dipendente non ha deciso di isolarsi. Al contrario ha deciso di trasformarsi nel classico bravo bambino che non si può non amare.
Sono servizievoli, accudenti, miti, spesso remissivi: hanno disperato bisogno di essere amati, accettati e rassicurati e finiscono anche per rinunciare alle proprie convinzioni oppure cominciano a servirsi delle bugie bianche per assecondare continuamente i desideri e le aspettative del partner o della persona da cui vogliono essere accettati.
Come si può aiutare un partner anaffettivo o dipendente affettivo?
Sia le persone che manifestano comportamenti anaffettivi, sia le persone che manifestano dipendenza affettiva hanno grandi problemi con la propria autostima.
Il compito più importante a cui dovrebbero dedicarsi, quindi è tornare in contatto con se stessi per guarire il proprio bambino interiore.
Non si tratta naturalmente di un percorso che si possa cominciare dall’oggi al domani o che si rivelerà semplice. Al contrario, spesso potrà essere portato avanti soltanto con l’aiuto di uno specialista.
Quel che si può fare, invece, per aiutare una persona anaffettiva o con dipendenza affettiva è aiutarlo a rendersi conto del problema e incoraggiarlo a risolverlo. Bisogna tener presente però convincere una persona della necessità di cominciare un percorso terapeutico è molto difficile, ma spesso è un obiettivo che bisogna perseguire proprio per il bene di qualcuno che ci sta a cuore.