L’aneto è una pianta ricca di proprietà benefiche. Scopriamo insieme le più importanti e quali sono le possibili controindicazioni.
L’aneto è una pianta conosciuta da più di 5000 anni sia per il suo gusto che per le sue proprietà. La sua importanza è tale da essere citata nelle scritture sacre, sia nel Vangelo (Matteo) che nel Talmud ebraico.
Spezia profumata e molto utilizzata in cucina, l’aneto ha una storia ed un carico di proprietà che fanno bene all’organismo. Si possono utilizzare sia i semi che le foglioline. Vediamo insieme quindi tutto ciò che c’è da sapere su questa spezia così particolare.
L’Aneto (Anethum graveolens L.) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Apiacee. Si presenta con foglioline verdi tutte ben distanziate tra loro. Essendo un’ombrellifera, le sue infiorescenze sono formate da piccoli fiori gialli che formano un ombrello piatto. L’aneto è una pianta originaria di India e Persia, ma oggi è diffusa sia come coltivazione che come pianta selvatica, dal nord Italia sino alla Scandinavia.
Come tutte le spezie e molti alimenti, anche l’aneto non sfugge al dualismo alimentare, da una parte si usa per cucinare mentre dall’altra viene riconosciuto come erba benefica per il fisico.
Già gli antichi Egizi e Greci utilizzavano l’aneto a scopo curativo, sia per combattere l’epilessia, che per energizzare ed incrementare la forma fisica, ma anche come calmante. I romani in particolare cospargevano le ferite di semi di aneto tostati per alleviare il dolore e favorire la guarigione.
Dai semi si ricava un olio essenziale che rinfresca ed ha proprietà digestive ed antisettiche.
Riassumiamo dunque le sue proprietà principali:
Tra le altre proprietà, l’aneto pare che blocchi il singhiozzo, calmi i crampi addominali, combatta l’insonnia e aiuti a ridurre il meteorismo. I semi frantumati usati come impacco hanno la capacità di curare e rinforzare le unghie.
Qualche curiosità sull’aneto: Nell’antichità si credeva che l’aneto avesse il potere di scacciare i sortilegi maligni e veniva utilizzato nei rituali esoterici. I passato veniva dato dell’aneto da masticare ai bambini per tenerli calmi durante le lunghe cerimonie.
Data la sua concentrazione di potassio e di fibra, l’aneto ricopre anche u buon ruolo da antiossidante aiutando l’organismo a combattere i radicali liberi e mantenere giovani le cellule. Masticare i semi di aneto migliora l’alitosi.
Questi i valori medi per una quantità di 100 g. di Aneto:
Ovviamente questi valori non vanno intesi come assoluti. In base alla varietà scelta, infatti, alcuni valori potrebbero essere un po’ diversi. Questa è comunque una media piuttosto attendibile che da l’idea delle tante proprietà di questa spezia.
Controindicazioni
L’aneto può dare problemi a coloro che sono direttamente allergici alla pianta o alla famiglia delle Apiacee. Può dare problemi a coloro che seguono terapie con assunzione di Litio. L’aneto potrebbe causare problemi alle donne in stato di gravidanza.
Avendo la capacità di ridurre i livelli di zuccheri e sangue, va assunto con attenzione da tutti coloro che hanno problemi relativi a ipo o iper glicemia.
L’olio essenziale di aneto potrebbe dare problemi alla pelle.
In ogni caso consigliamo sempre di rivolgersi al proprio medico curante per ogni eventuale problema o dubbio in merito.
L’aneto è utilizzato come spezia per la cucina. Vengono utilizzate sia le foglie, fresche o essiccate, sia i semi essiccati. Ha un gusto che spazia tra il finocchio e l’anice.
È molto utilizzato sia nei paesi del nord Europa che in quelli del bacio del Mediterraneo. In Grecia, ad esempio, è uno degli ingredienti della salsa Tzatziki. In Asia è molto utilizzato per i ravioli e le preparazioni di pesce.
Da noi è utilizzato prevalentemente essiccato per insaporite preparazioni di pesce e carne, per le insalate o le salse. Viene utilizzato anche fresco, per decorazioni, condimenti e salse fredde. I semi sono utilizzati per i panificati, cocktail e liquori.
In ogni caso è possibile utilizzare sia i semi che le foglie per salati ma anche dolci. Aromatizzare confetture e dolci al cucchiaio o lievitati con aneto da un tocco in più.
Dai semi è anche possibile estrarre olio.