L’adolescenza è un momento di passaggio in cui l’ansia può essere una compagna costante. Ecco come riconoscere e soprattutto vincere le proprie paure.
I motivi per cui si prova ansia durante l’adolescenza possono essere moltissimi. Una verifica scolastica, un appuntamento romantico, il confronto con i genitori, un saggio sportivo o artistico per il quale non ci si sente abbastanza preparati possono essere tutte fonti d’ansia.
L’ansia è infatti una risposta fisiologica del nostro organismo nel momento in cui si affrontano situazioni nuove oppure prove mai affrontate prima. L’adolescenza è esattamente questo: il momento di transizione durante il quale un bambino che fino a quel momento ha vissuto sotto l’ala protettiva dei propri genitori comincia ad affrontare il mondo da solo, a raccogliere sfide nuove e soprattutto a determinare il proprio percorso autonomamente, operando delle scelte che finiranno per plasmare la sua vita da adulto.
Ponendo costantemente se stesso in situazioni nuove l’adolescente sperimenterà molto più dell’adulto situazioni che potrebbero generare stati d’ansia, quindi si tratta di una situazione perfettamente normale.
È molto importante però fare in modo che l’ansia non diventi uno stato costante e che non prenda possesso di ogni aspetto della vita.
Per evitare una situazione così spiacevole si dovrà assolutamente imparare a gestire l’ansia comprendendo quali sono le fonti d’ansia e come si possono gestire.
Gli adolescenti attraversano un momento della vita in cui la loro immagine di sé sta cambiando. Non si riconoscono più come bambini ma di certo non si sentono ancora adulti. Hanno molti dubbi in merito alle proprie capacità e soprattutto al proprio valore ma cominciano ad avere idee piuttosto chiare su come vogliono apparire e sugli adulti che vorranno diventare.
Fatte queste premesse è chiaro che gran parte delle ansie dell’adolescenza riguardino l’autostima e tutte le situazioni sociali in cui un ragazzo o una ragazza possono sentire di non essere all’altezza delle aspettative della famiglia, degli amici o delle proprie stesse aspettative.
Avere l’ansia quando si esce con gli amici è uno stato in cui si ritrovano moltissimi giovani anche se faranno molta fatica ad ammetterlo e, di certo, non ne parleranno facilmente. Il problema maggiore deriva dal fatto che, secondo quanto ci insegna la società (soprattutto quella che vediamo sui social network) quando si esce con gli amici si dovrebbe apparire vincenti, rilassati, felici e soprattutto ci si dovrebbe divertire un mondo.
Purtroppo gli adolescenti non riescono sempre a mettersi nell’atteggiamento mentale giusto per rilassarsi e divertirsi insieme a persone che dovrebbero essere amiche e complici. Questo perché durante l’adolescenza il giudizio degli altri e soprattutto quello del proprio gruppo di appartenenza è tenuto in massima considerazione. Tutti gli adolescenti vogliono piacere ai propri amici ed essere popolari all’interno del proprio gruppo perché questo li fa sentire forti e aumenta la fiducia in loro stessi.
Quando l’ansia si manifesta durante momenti che dovrebbero essere di relax sarebbe importante capire quali sono i suoi fattori scatenanti. A generare ansia potrebbero essere le attività svolte oppure la presenza o l’assenza di certe persone.
Imparare a disinnescare l’ansia, evitando situazioni, attività o compagnie che possono generarla può essere un ottimo primo passo per prendersi una tregua e costruirsi nuove armi per affrontare domani quelle situazioni che oggi appaiono spaventose.
La questione dell’immagine di sé comprende problematiche molto complesse che vengono affrontate durante l’adolescenza. Il rapporto con il cibo è una di queste. Provare ansia mentre si mangia nella maggior parte dei casi significa che ci si sente giudicati per quello che si sta mangiando, per quanto si sta mangiando o per come lo si sta mangiando.
La paura di fondo è sempre quella di non essere conformi a un ideale che viene posto come giusto e desiderabile. “Sono troppo grassa?”, “sono troppo magra?”, “mi sporcherò tutta mentre mangio e rideranno di me” sono i classici pensieri che si ritrova ad affrontare una persona che ha un rapporto ansioso con il cibo consumato in pubblico.
Consumare cibo insieme è però uno dei momenti di socialità più importanti in assoluto, durante il quale gli esseri umani stabiliscono e migliorano relazioni, si corteggiano, si consolano. Rinunciare a mangiare in pubblico comporterebbe una perdita enorme dal punto di vista sociale, quindi questo tipo di ansia è una delle più importanti da sconfiggere.
Il mindful eating può essere un primo passo per cambiare il proprio rapporto con il cibo e sostituire le sensazioni che generano stress con sensazioni positive.
Quando si sperimentano a lungo i sintomi dell’ansia si tende a sperimentare ogni modo possibile per farli cessare almeno per un po’. Per questo motivo non è raro che durante l’adolescenza si tenti di calmare l’ansia con alcool, fumo e droghe.
Purtroppo sul lungo periodo queste sostanze finiscono per aumentare la possibilità di vivere stati d’ansia, soprattutto quando non è possibile assumerne e si attraversano crisi di astinenza.
Molti adolescenti (soprattutto ragazze) sperimentano però frequentemente l’ansia quando bevono. Questo accade perché nel momento in cui si assume alcool si diventa meno consapevoli di quello che accade intorno e si è meno reattivi nel far fronte a possibili emergenze. La perdita di controllo, anche parziale, può generare grave malessere in una persona ansiosa, quindi è normale che, mentre sale la gradazione alcolica il corpo possa scatenare uno stato d’ansia per mantenere alta la reattività e l’attenzione a scopo protettivo. Inoltre, perdere il controllo significa mettersi potenzialmente in situazioni imbarazzanti, un’altra delle principali paure degli adolescenti.
Come già accennato, la scuola è per eccellenza il luogo in cui si viene giudicati in base alle proprie capacità ma è anche il luogo in cui si creano importanti relazioni di amicizia e si comincia a rientrare nei primi “gruppi sociali”.
Molti ragazzi arrivano ad avere un vero e proprio rifiuto della scuola (una volta si parlava di paura della scuola, ma oggi questa definizione è cambiata). Il rifiuto della scuola implica che un adolescente possa sentirsi talmente sotto pressione nell’ambiente scolastico da rifiutarsi completamente di affrontarlo. Anche in questo caso si tratterebbe di una perdita enorme da ogni punto di vista, non solo da quello accademico. Chiedere l’aiuto di uno psicologo per superare questo tipo di ansia è fondamentale, dal momento che nell’età adulta potrebbe trasformarsi in una grande difficoltà nell’adeguarsi all’ambiente lavorativo.
Il modo migliore per affrontare l’ansia e riuscire a superare a testa alta tutte le situazioni che scatenano il desiderio di voler fuggire o nascondersi è coltivare l’autostima e il benessere psicologico.
Si tratta di un percorso complesso, ma l’adolescenza non è un’età semplice e non ci possono essere soluzioni semplici a problemi complessi.
Coltivare la fiducia in se stessi, alimentando la propria forza interiore per riuscire a superare i momenti critici è una via d’uscita concreta dalla sensazione di essere costantemente preda dell’ansia.
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