La scuola per alcuni bambini e ragazzi può trasformarsi in un incubo se non arrivano i risultati sperati, cosi arriva l’ansia.
Se per gli adulti non è mai facile gestire l’ansia che monta in occasione di appuntamenti o scadenze importanti, legati al lavoro o alla vita privata, perché dovrebbe essere diverso per bambini e ragazzi? La loro vita è molto legata allo studio e quindi i problemi possono essere gli stessi: l‘ansia da scuola esiste, scopriamo quello che possiamo fare come genitori.
Paradossalmente la colpa di questo timore che può rendere difficile la vita di bambini e ragazzi è tutta degli adulti. Sono loro che spesso caricano di pressioni eccessive, sia nel ruolo di genitori che in quello di insegnanti. Normale che tutti sperino di vederli fare bene a scuola come nella vita, meno normale che tutti abbiano lo stesso sviluppo fisico e psicologico.
Nessuno chiede ai genitori di sostituirsi ai figli, ma esistono buone regole da seguire per mettere meno pressione e agevolare il percorso scolastico dei figli. La prima, importantissima, è allentare la pressione. La domanda che spesso circola quando andiamo a prendere i nostri figli a scuola o li aspettiamo a casa è una sola: “come è andata oggi a scuola, che voti hai preso, come sono andati gli altri”?
Più che un discorso, sembra un interrogatorio, tutto il contrario di quello che dovrebbe fare un genitore per allentare l’ansia del figlio. La regola corretta invece sarebbe quella di raccontargli come è andata la nostra giornata e arrivare poco per volta alla sua. Come a noi non piace dover sempre rendere conto delle azioni che facciamo, lo stesso è per bambini e ragazzi con la scuola.
Lo stesso discorso vale per un brutto voto o un’interrogazione andata male. L’unico modo giusto per comportarsi è evitare ulteriori pressioni. Piuttosto dite che capite benissimo come si sente e ricordate che ci saranno altre occasioni.
Lo stesso allentamento della pressione che mettiamo nel chiedere come andata a scuola dobbiamo farlo quando li seguiamo nei compiti. Se il giorno di c’è un’interrogazione o una verifica, i bambini e i ragazzi lo sanno già. Quindi non c’è bisogno di ricordarlo in continuazione, di dire quando sia importante fare bene. Lasciate che facciano i compiti da soli, che studino con il loro metodo. Se poi vi chiedono in aiuto, datelo in maniera incondizionata. Anzi, piuttosto promettete un premio, anche solo qualcosa da fare insieme, quando avranno finito.
Quando in un bambino subentra l’ansia da scuola, ha paura di tutto quello che è legato a quell’ambiente. Invece di fargli vivere il peso della frustrazione quando un compito o un’interrogazione non è andata bene, aiutatelo a rialzarsi e a guardare in modo positivo al futuro, a scuola come nella vita.
Se poi però questa ansia si trasforma in angoscia, poca voglia di fare tutto quello che è legato all’ambiente scolastico, non abbiate paura a consultare un esperto, a partire da uni psicologo. Lui potrà capire meglio a cosa è dovuta quell’agitazione e trovare anche la via giusta per combatterla.