Una bella notizia, gli auguri, una bella permormance… il modo migliore che abbiamo di dimostrare il nostro apprezzamento è un applauso, ma chi lo ha inventato?
L’applauso è un gesto simbolico, siamo pronti a rumoreggiare con le mani per dimostrare il nostro consenso ed il nostro entusiasmo e perché no anche la nostra felicità. Un comportamento tipico che assumiamo fin dall’infanzia, ma vi siete mai chiesti a chi dobbiamo la paternità di questo gesto?
Come prevedibile le origini dell’applauso hanno a che fare con lo spettacolo. Applauso e spettacolo in effetti hanno un legame molto stretto, è impossibile immaginare una performance teatrale o canora senza l’applauso del pubblico.
In effetti le più antiche testimonianze sull’applauso risalgono al periodo del teatro classico greco.
Il pubblico per esprimere il gradimento dello spettacolo si esprimeva facendo più rumore possibile, si alzava in piedi, urlava e batteva energicamente mani e piedi. Questa tradizione venne condivisa anche dagli Antichi Romani e oseremo dire per fortuna. All’epoca dei romani infatti l’approvazione per uno spettacolo veniva dimostrata attraverso rumori e grida ma anche altri gesti che erano spesso violenti, per esempio il lancio di alcuni oggetti tanto che l’imperatore Augusto ad un certo punto fu costretto ad intervenire per moderare l’atteggiamento troppo irruento del pubblico. Augusto assunse un disciplinatore, una figura che aveva il compito di dare il segnale di VIA agli applausi e ai rumori vari.
Negli anni, col passare del tempo, l’applauso si è aggiudicato il posto di massimo ed unico coefficiente espressivo dell’entusiasmo, un modo pacato, altrettanto energico e rumoreggiante e contemporaneamente sobrio ed elegante di esprimere la propria approvazione per qualcosa.
A proposito di comportamenti legati al mondo dello spettacolo, sapete perché in tv e teatro il colore viola porta male?