“Venerdi sera avete rubato la vita di un essere eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio, ma non avrete il mio odio”, così inizia la lettera di Antoine Leiris, un giovane parigino che la drammatica notte del 13 novembre era insieme a sua moglie.
Helene, questo era il nome dell’amore della sua vita, è rimasta uccisa nell’attentato al Bataclan. I terroristi le hanno strappato la vita ed hanno tolto ad Antoine ed al piccolo Melvil la persona più importante.
“Non so chi siete e non voglio neanche saperlo – continua la lettera di Leiris – Voi siete anime morte. Se questo Dio per il quale ciecamente uccidete ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore. Perciò non vi farò il regalo di odiarvi. Sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Voi vorreste che io avessi paura, che guardassi i miei concittadini con diffidenza, che sacrificassi la mia libertà per la sicurezza. Ma la vostra è una battaglia persa. L’ho vista stamattina. Finalmente, dopo notti e giorni d’attesa. Era bella come quando è uscita venerdì sera, bella come quando mi innamorai perdutamente di lei più di 12 anni fa. Ovviamente sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di corta durata. So che lei accompagnerà i nostri giorni e che ci ritroveremo in quel paradiso di anime libere nel quale voi non entrerete mai. Siamo rimasti in due, mio figlio e io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Non ho altro tempo da dedicarvi, devo andare da Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha appena 17 mesi e farà merenda come ogni giorno e poi giocheremo insieme, come ogni giorno, e per tutta la sua vita questo petit garçon vi farà l’affronto di essere libero e felice. Perché no, voi non avrete mai nemmeno il suo odio.”
Davanti a queste parole colme di amore sconfinato e di ammirevole coraggio ci troviamo spiazzati, stupiti. Antoine ci insegna che l’odio e la violenza si combattono con l’amore con la vita. Tutto il resto è silenzio.