“Ho avuto un’influenza davvero strana il mese scorso, che abbia avuto il Coronavirus senza saperlo?” Ecco la risposta ai tuoi dubbi
Siamo nel pieno di una pandemia mondiale, terrorizzati all’idea di un contagio e pieni di dubbi ogni volta che sentiamo la parola “asintomatico”. E’ davvero possibile aver preso il virus senza essercene accorti?
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Coronavirus e pazienti asintomatici
La lotta contro questo virus mortale continua inesorabile. Il Coronavirus continua a infettare e devastare il mondo. L’Italia ha superato la soglia di 10.000 morti, questo la rende il paese più colpito del continente europeo.
Del Coronavirus si parla moltissimo, in tv molti programmi si sviluppano quasi esclusivamente intorno a questo tema. I sintomi sembrano ormai chiari a tutti. I segni di infezione da coronavirus sono simili a quelli di un’influenza, pe questo molte persone che hanno o hanno avuto l’influenza si pongono la fatidica domanda: “è possibile che la mia non sia influenza ma Covid-19? ”
L’argomento ha interessato l’Huffpost che ha cercato di fornire una risposta il più possibile attendibile sull’argomento. In questo momento storico particolare si parla molto di questo virus, si tirano in ballo molteplici informazioni da fonti disparate, si parla di studi scientifici che poi vengono ritirati o notizie che si scopre essere dei fake e questo non fa altro che generare ulteriore confusione.
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Coronavirus: una pandemia mondiale che sorprende
Il coronavirus è un virus sorprendente nel vero senso della parola. Questo virus si è diffuso in tempi rapidissimi ed in tutto il mondo tanto chepocodopo la sua diffusione laparola epidemia è stata sostituita da pandemia.
Il ritmo della sua propagazione è allarmante:
- attuamente abbiamo superato i 1.000.000 di casi in tutto il mondo, con oltre 50.000 deceduti stando agli aggiornamentiin tempo reale di @CoronavirusNewsIta.
- in Francia il 24 febbraio, c’erano solo 7 casi di contaminazioni da coronavirus positive. Tre settimane dopo i casi erano 6.600 secondo le Parisien.
- Gli Stati Uniti hanno rapidamente raggiunto i 245.000 casi di contagio diventando il primo paese al mondo per casi di Coronavirus, superando l’Italia che aveva a sua volta superato la Cina.
- La Spagna è attualmente al secondo posto dopo gli Stati Uniti con 117.000 casi
Questo è il drammatico bollettino dei contagi pubblicati su sito gisandata.maps.arcgis.com.
Oggi sono moltissimi gli ospedali al collasso, completamente saturi per via del numero di pazienti con Covid-19.
Solo questo basterebbe a sorprenderci eppure le sorprese non sono ancora finite.
Mentre inizialmente si pensava che solo gli anziani o le persone con malattie croniche fossero vulnerabili all’infezione virale, abbiamo scoperto nei giorni successivi che “la metà delle persone in terapia intensiva ha meno di 65 anni e che dai 25-30 anni ci sono casi sempre più gravi anche tra persone che non soffrono di altre patologie ” questo è quanto affermato da Jérôme Salomon, direttore generale della sanità francese. Una scoperta preoccupante, soprattutto perché il coronavirus è stato spesso paragonato all’influenza, che è pericolosa soprattutto per gli anziani.
L’infezione respirazione acuta causata dal covid-19 si può dunque manifestare in modo diverso a tutti. In alcune persone, la malattia provoca un semplice raffreddore che scompare dopo alcuni giorni, mentre in altri si possono sviluppare forme più gravi, basta solo che il virus trovi le condizioni ideali al suo sviluppo nell’organismo dell’infestato.
Come facciamo a sapere se si tratta di influenza o Covid-19?
Come fai a sapere se si tratta di un semplice raffreddore o un’infezione da coronavirus? Quando si parte dal presupposto che i sintomi di Covid-19 assomigliano a quelli di raffreddore o influenza, sembra difficile identificare questa nuova malattia.
Secondo i medici, i principali sintomi del coronavirus sono tosse secca e febbre. La malattia può anche causare mal di gola, mal di testa, diarrea, dolori muscolari e congestione nasale. “Secondo i primi pazienti che sono stati ricoverati, l’infezione si manifesta inizialmente con una febbre, dolori articolari, stanchezza generalizzata, tosse e alcuni giorni dopo, non sempre, si presenta mancanza di respiro”, questo è ciò che è stato descritto da Arnaud Fontanet, direttore del dipartimento di Global Health presso l’Institut Pasteur e responsabile dell‘unità epidemiologia delle malattie emergenti.
Oltre ai sintomi sopra descritti, negli ultimi giorni si è palesato un altro sintomo associabile ad infezione da coronavirus, ovvero un’improvvisa perdita dell’olfatto (anosmia), associata o meno ad una perdita del gusto (ageusia). Secondo le ipotesi del professor Alberto Albanese, Responsabile di Neurologia I in Humanitas, questa perdita dell’olfatto può essere spiegata dall’infiammazione localizzata della mucosa, che colpisce i recettori nervosi dell’olfatto nel naso. Il professore chiarisce anche che “Alcuni dati preliminari indicherebbero una differenza di genere e di età per la perdita di olfatto e gusto causata da SARS-CoV-2: il fenomeno colpirebbe preferenzialmente le donne – che in genere hanno forme più benigne di infezione respiratoria – e le persone più giovani. La Ricerca scientifica è focalizzata a comprendere i diversi comportamenti di questo nuovo virus”.
Inoltre, a causa dell’incapacità di sottoporre a screening un gran numero di persone, i medici non possono far altro che considerare i sintomi più comuni del Covid-19.
Ogni persona reagisce in modo diverso a questa infezione e i pazienti potrebbero non presentare gli stessi sintomi clinici. Alcuni possono anche essere asintomatici. Secondo il dottor Matthieu Calafiore, medico di medicina generale e direttore del dipartimento di medicina generale dell’Università di Lille, il Covid-19 è difficile da rilevare proprio a causa dell’assenza di sintomi specifici.
Alcune persone sono inconsapevolmente colpite dal virus e possono infettare altri: “Abbiamo pazienti asintomatici, per i quali è semplicemente impossibile prevedere una possibile contaminazione”, ha detto il medico. Ci sono alcuni pazienti infetti dal coronavirus che si dice siano “paucisintomatici”, vale a dire che hanno sintomi moderati ma producono intensamente il virus nei loro corpi.
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Da qui si capisce come i soggetti asintomatici possono trasmettere la malattia a un gran numero di persone e quanto l’isolamento forzato al quale ci stanno sottoponendo i governi sia attualmente l’unico modo per arginare la popagazione del virus ed arrestare l’epidemia.