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Tuo figlio ha la dermatite? Potrebbe essere un’allergia al lattice!

Tuo figlio manifesta una dermatite di cui ignori la causa? Potrebbe essere l’allergia al lattice. Scopriamo cosa è, come si manifesta e quali sono le cure principali. 

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Quando si ha un bimbo, anche molto piccolo, si ha spesso a che fare con problemi cutanei, primo fra tutti la dermatite da pannolino. Esistono però delle manifestazioni cutanee a cui a volte è difficile dare una causa, forse proprio perché inaspettate e nella maggior parte dei casi sconosciute.

La cosa importante da ricordare è quella di interpellare sempre il medico pediatra ove vi sia la presenza di una manifestazione a livello cutaneo che persiste per più giorni. Il medico provvederà a visitare il piccolo paziente e prescrivere, in caso di sospetta allergia, una visita allergologica o dermatologica. Ma scopriamo cosa è l’allergia al lattice, come si manifesta, come si effettua la diagnosi e quali sono le cure secondo gli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Scopri anche come si manifesta l’allergia ai pollini nei bambini. 

Allergia al lattice: cosa è

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Il lattice è il componente principale della gomma naturale, il quale contiene la podofillina, l’antigene principale, la quale è una proteina contenuta nella linfa del caucciù. Questo materiale viene utilizzato per confezionare diversi oggetti e strumenti, soprattutto in ambito medico come ad esempio i guanti chirurgici e i lacci emostatici, ma anche per confezionare oggetti di uso comune soprattutto ai bambini come le tettarelle del biberon, i ciucci, i palloncini da gonfiare. 

Questa podofillina poi, come sottolineano gli esperti è contenuta anche in alcuni alimenti come:

  • ananas
  • avocado
  • banana
  • carota
  • castagna
  • fico
  • finocchio
  • kiwi
  • mango
  • mela
  • melone
  • papaia
  • pera
  • pesca
  • sedano
  • grano saraceno
  • patata
  • peperone
  • pomodoro
  • rape
  • spinaci
  • origano
  • salvia

Ad essere colpito da questo tipo di allergia è circa il 3% della popolazione e la percentuale è più alta nei bambini predisposti ad allergie e nelle categorie a rischio.

Allergia al lattice: come si manifesta

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L’allergia al lattice si manifesta principalmente con queste sintomatologie:

  • eczema (dermatite)
  • orticaria
  • rinite
  • congiuntivite
  • broncospasmo
  • angioedema

La manifestazione più pericolosa è costituita dallo shock anafilattico. 

Quali sono le categorie di persone più a rischio

Secondo gli esperti dell’Ospedale Bambino Gesù, le categorie più a rischio per questo tipo di allergia sono:

  • le persone asmatiche e allergiche
  • personale delle sale operatorie
  • pazienti plurioperati
  • personale addetto alla preparazione di alimenti somministrati con sondino o per via endovenosa
  • gli emodializzati
  • i bambini che utilizzano cateteri, cerotti per medicazioni, bendaggi contenenti lattice, maschere per anestesia, elastici per apparecchi dentali.

Nello specifico, gli esperti indicano tra i pazienti plurioperati :

“Tra i pazienti plurioperati, sono molto a rischio i bambini affetti da spina bifidamalformazioni urogenitali e dell’apparato gastroenterico. Lo sono anche i bambini con storia di shock anafilattico nel corso di un intervento chirurgico e quelli allergici ad alcuni alimenti che contengono allergeni simili a quelli del lattice”

E mettono in evidenza alcune allergie crociate con alimenti:

“Sono state descritte reazioni agli allergeni del lattice dopo il consumo di diversi alimenti come ananas, avocado, banane, castagne, fichi, frutti della passione, kiwi, mango, melone, papaia, patate, pesche, pomodori e spinaci”

Allergia al lattice: come si effettua la diagnosi

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La diagnosi per l’allergia al lattice consiste principalmente nel test del guanto (Giove test) e nello specifico con la tecnica “prick by prick”:

“- Si appoggia un guanto di lattice sull’avambraccio del bambino e si punge la pelle con una lancetta passando attraverso il guanto;
– La lancetta, attraversando il guanto, raccoglie il lattice e lo inietta nella pelle;
– Comparirà un pomfo nel giro di un quarto d’ora se la reazione è positiva”

Possono essere utilizzati anche altri test come il Pach-test (cerotto reazione) , il test del palloncino, mettendo a contatto le labbra del bambino con un palloncino da gonfiare, e ovviamente la ricerca attraverso le analisi del sangue di anticorpi IgE diretti contro gli allergeni del lattice (RAST).

Allergia al lattice: cure e prevenzione

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La prevenzione per l’allergia al lattice, passa soprattutto attraverso l’evitare il contatto con oggetti contenenti questa sostanza, nel caso di bambini per esempio i palloncini da gonfiare, le tettarelle dei biberon, i ciucci, i palloni, le gomme da cancellare. Nello specifico poi, gli esperti dell’Ospedale Bambino Gesù mettono in evidenza tutte le procedure da utilizzare nei bambini sensibilizzati e soprattutto in ambito medico-chirurgico:

“Nei bambini già sensibilizzati, nei bambini che devono subire molti interventi o nelle categorie a rischio, va evitato il contatto con oggetti contenenti gomma, in particolare durante manovre medico-chirurgiche.
Vanno impiegati prodotti realizzati con materiali alternativi al lattice (prodotti latex-free come vinile e poliuretano). Il paziente con accertata diagnosi di allergia al lattice deve subire procedure diagnostiche in ambiente latex-safe”

I pazienti con accertata allergia al lattice inoltre, debbono essere sempre provvisti di medicine da assumere in caso di urgenza come antistaminici a rapido riassorbimento, corticosteroidi e nel caso in cui si manifesti il temuto shock anafilattico autoiniettori di adrenalina. 

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Esistono poi in commercio molti sostituti del lattice che si possono utilizzare, nel caso dei bimbi per esempio tutte le tettarelle e i ciucci in silicone o vinile. Ogni genitore dovrà informarsi presso il medico allergologo su quali attenzioni adottare con un bimbo allergico al lattice.

Fonte: ospedalebambinogesu.it

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