Bonus tiroide 2022: l’Inps riconosce un’indennità a chi ha una invalidità provocata proprio da un disturbo della tiroide. Ecco a chi spetta il contributo, a quanto ammonta e come richiederlo.
Pioggia di bonus e incentivi statali per il 2022! Il nuovo anno ricalca il percorso tracciato da quello precedente. Il 2021, infatti, sarà ricordato come l’anno dei bonus per eccellenza. Lo Stato ha erogato una quantità enorme di aiuti e incentivi per sostenere la spesa dei cittadini, per l’acquisto di beni e servizi.
Un’attenzione particolare è riservata alle famiglie a basso reddito, che sono quelle più in difficoltà per la crisi economica causata dalla pandemia di Covid-19. Dopo i bonus per la riqualificazione di giardini e terrazzi, quello riservato alle future mamme e l’assegno unico familiare, per figli a carico fino ai 21 anni d’età, ora c’è anche il bonus tiroide 2022.
Secondo un recente studio, sarebbero circa 6 milioni gli italiani con disturbi tiroidei. Nelle donne sono presenti da 5 a 8 volte più degli uomini. Numeri assolutamente non trascurabili. Inoltre, fumatori ed ex fumatori hanno un rischio maggiore di sviluppare disfunzioni tiroidee autoimmuni.
Lo Stato corre ai ripari con un’indennità appositamente studiata per sostenere le spese relative a visite mediche specialistiche e controlli di routine. Vediamo insieme come funziona il bonus tiroide 2022, a chi spetta e qual è la procedura da seguire per richiederlo.
Bonus tiroide 2022: dall’Inps arriva un contributo mensile per chi soffre di patologie certificate legate alla tiroide. L’indennità è riservata ai cittadini con un’invalidità almeno superiore al 74%.
L’importo del contributo riconosciuto va dai 291,60 ai 550 euro, previa certificazione dell’invalidità da parte di una commissione medica dell’Inps. La cifra dell’indennità ammonta a 291,60 euro, per i soggetti con invalidità dal 74 al 99%. Per chi ha un’invalidità del 100%, invece, l’importo dell’assegno è di 550 euro.
L’assegno mensile spetta a coloro che sono affetti da carcinoma, gozzo, ipotiroidismo con compenso neuropsichiatrico o ipoparatiroidismo o che hanno subito l’asportazione della ghiandola. I lavoratori dipendenti possono fare richiesta per accedere ai benefici della legge 104/92.
Per ottenere il bonus, è necessario presentare una domanda di invalidità civile all’Inps, corredata di tutti i certificati medici che attestino l’esistenza della patologia. Per inoltrare la domanda ci si può rivolgere ad un patronato o, in alternativa, inviarla online tramite il portale istituzionale dell’Inps. Il richiedente deve possedere lo Spid (l’identità digitale) o la Cie (carta d’identità elettronica).
Ecco quali sono i documenti necessari da allegare alla domanda:
Dopo aver inoltrato la domanda, l’Inps procederà ai controlli dovuti sulla stessa. Se non ci sono problemi, al richiedente verrà fissato un appuntamento (via e-mail o tramite sms) per una visita con la commissione medica dell’istituto.
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L’interessato dovrà portare con sé tutti i documenti attestanti l’esistenza della patologia, inclusi un documento d’identità valido, la tessera sanitaria e il certificato medico originale già inviato con la domanda per il bonus.
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La commissione medica preposta valuterà l’intero fascicolo e, infine, produrrà un verbale, con l’indicazione della percentuale d’invalidità riconosciuta che determinerà l’importo del bonus.