Bullismo a Pavia: picchiata da coetanee per avere invaso il “loro territorio”. Picchiata quasi a sangue, sotto gli occhi dei passanti ad una fermata delle autolinee in via Sacchetti a Vigevano, nella provincia di Pavia.
La vittima, una ragazza di 14 anni, sarebbe stata punita da tre coetanee di 16 anni, perché secondo le indiscrezioni, avrebbe attraversato più volte le aree considerate “territorio esclusivo di caccia” per il corteggiamento.
L’adolescente è stata gettata a terra e ripetutamente colpita dalle due delle ragazze, riportando delle lesioni guaribili in dieci in dieci giorni. Una terza complice invece teneva lontano i compagni di classe della vittima che hanno testimoniato dell’accaduto.
Fortunatamente, grazie all’intervento di due anziani, le tre ragazze sono state allontanate e sono stati chiamati subito i soccorsi.
Denunciate le responsabili dell’aggressione a Vigevano
Immediata la denuncia dei genitori della vittima che ha fatto scattare le indagini dei carabinieri che questa mattina, dopo aver interrogato i compagni di classe e gli insegnanti, ricostruendo la vicenda aberrante hanno denunciato al Tribunale per i Minorenni le tre responsabili in stato di libertà per il reato di lesioni volontarie, ingiurie e minacce in concorso.
Per gli agenti si tratta di “un brutto episodio di bullismo”.
Il bullismo
Un fatto di cronaca agghiacciante che riporta in primo piano un fenomeno sempre più crescente nel belpaese, tanto che in un recente sondaggio sul tema dei social ha evidenziato che ben due ragazzi su tre pensano che il fenomeno del cyberbullismo, quello sulla rete sia aumentato in questi ultimi anni.
Un atteggiamento che ha mille sfaccettature: dall’uso della droga, alla prostituzione minorile, ai soprusi tra coetanei fino a furti e violenze gratuite a danno di compagni anche di classe. Azioni scaturite da vari fattori che spaziano dalla discriminazione che può essere dei portatori di handicap, sessuale o collegabile anche al disagio sociale. Una delle problematiche nella prevenzione al bullismo, sta nel fatto che molte vittime hanno timore ad esporsi. Inoltre, vi sono innumerevoli pregiudizi con i quali si pensa che parlarne possa spingere all’emulazione anziché ridurre il fenomeno.