Cosmetica Italia, associazione nazionale delle imprese cosmetiche, ha sviluppato un’indagine sul consumo dei cosmetici in Italia, dalla quale emerge che il mercato cosmetico è stato di circa 9,4 milioni di euro nel 2014, registrando un calo dell’1,4% rispetto al 2013, dovuto non alla diminuzione della vendita dei prodotti ma ad un calo dei prezzi.
L’indagine è stata presentata in occasione della Cosmoprof, la fiera internazionale dell’estetica, in corso a Bologna.
Fabio Rossello, Presidente Cosmetica Italia ha spiegato che “la produzione complessiva è stata di 9 milioni e 355 mila euro, grazie alle esportazioni che sono aumentate del 4,9% rispetto allo scorso anno per un valore di 3.335 milioni di euro”. Dati che, sottolinea Rossello, “confermano l’alta capacità di innovazione e ricerca che viene riconosciuta all’offerta italiana nel mondo”. “Aumenta la competitività delle imprese italiane sui mercati esteri e la bilancia commerciale si è ulteriormente ampliata toccando i 1.650 milioni di euro e con un rapporto export su produzione prossimo al 36%”, ha precisato Rossello.
In base allo studio, si registra un calo dei consumi in profumeria (- 2,5%), nei saloni di estetica (-3,6%) e nei parrucchieri (-3,5%), addove si delinea una crescita degli acquisti per corrispondenza: è aumentata del 2,8% la vendita diretta, tra cui quelle con il sistema porta a porta e con i cataloghi. Un settore che ha un valore di circa 540 milioni di euro.
Secondo gli esperti, la nascita di distribuzioni monomarca, accompagnata da un politica più aggressiva ha portato anche a prodotti meno costosi sul mercato.
Al fine di garantire anche la qualità dei prodotti nel settore dell’e-commerce, Cosmetica Italia ha stipulato un accordo con Netcomm, un consorzio per il commercio elettronico italiano.
Tra le altre abitudini che sembrano cambiare, emerge una maggiore attenzione ai prodotti di bellezza ecologici. Da un’altra indagine risulta appunto che il 62% degli italiani si preoccupa per l’ambiente e chiede prodotti di bellezza ecologici, mentre un 17% di italiani si dichiara ostile all’ecologismo e alla sostenibilità dei prodotti e un 21% di cittadini si definisce indifferente,
Il sociologo Enrico Finzi, che ha preso parte ad un incontro sul tema “Bellezza, salute e ambiente” ha spiegato che “il 62% degli italiani che si è detto attento alla sostenibilità ha adottato anche diversi stili di vita che vanno da comportamenti ecologici deboli per il 18% dei casi, ad uno stile più intenso nel 30% e maniacale nel 14% dei casi”.
Rossello ha pertanto tenuto a sottolineare che “continuando ad offrire prodotti innovativi ed efficaci in grado di garantire la sicurezza e la salute del consumatore, ci sono molte imprese già virtuose sulla penisola e lo sviluppo sostenibile è oggi un’opportunità e una sfida da cui non si può piu’ prescindere, sia a livello europeo che a livello nazionale”.
Una sfida che la contempo include anche il ruolo sociale che hanno le imprese nei confronti dei loro lavoratori e delle iniziative di supporto che si svolgono sul territorio.