Carenza di potassio: sintomi e come reintegrarlo

Il potassio è uno dei sali minerali essenziali per il buon funzionamento del cuore. Scopri se ne assumi a sufficienza e quali sono i segni di carenza di potassio.

potassio
Photo Adobe Stock

“Siamo quello che mangiamo”, non facciamo che ripeterlo. La salute del corpo dipende dall’apporto sufficiente dei nutrienti indispensabili per il corretto funzionamento di questa macchina perfetta. Ogni componente ha un ruolo specifico, non bisogna mai trascurare questo aspetto.

Il potassio per esempio è indispensabile per la salute del cuore, quindi riconoscere se il tuo corpo ne è carente è fondamentale. Scopri tutte le proprietà e gli eventuali segni di carenza legate al potassio.

Potassio: a cosa serve e come accorgersi se il corpo ne è carente

Carenza potassio
Photo collage Adobe Stock

Il potassio principalmente attiva le cellule muscolari e nervose. E’ grazie a lui se i tuoi muscoli sono in grado di contrarsi, inoltre il potassio è fondamentale per il funzionamento di un muscolo molto importante, il miocardio. Grazie al potassio, le secrezioni gastriche nello stomaco mantengono la giusta acidità ed ancora, permette la movimentazione di sodio e cloro dentro e fuori dai reni.

Quali sono i sintomi della carenza di potassio?

Esistono dei segnali evidenti che dimostrano che il tuo corpo è carente di potassio. Dato che questo minerale consente l‘attivazione delle cellule nervose e muscolari i primi segni sono proprio a livello di muscoli e nervi: stanchezza, crampi muscolari ma anche costipazione, pigrizia intestinale e dolori addominali sono tutti segnali di carenza di potassio.

Chiamata anche ipokaliemia, la carenza di potassio può essere anche asintomatica poichè ben tollerata nelle persone che godono di una buona salute generale.

Nei casi più gravi di carenza di potassio, si può soffrire di aritmia cardiaca, palpitazioni, calo della pressione sanguigna, vertigini, dolore toracico o sensazione di respiro corto.

Quando la carenza di potassio è molto grave, può causare una lieve paralisi dei 4 arti, un grosso intorpidimento, ritenzione urinaria, ostruzione intestinale nota col nome di ileo paralitico e persino portare all’arresto respiratorio, questi sintomi sono stati descritti dalla Swiss Medical Review.

Le persone che assumono diuretici sono generalmente a maggior rischio di sviluppare ipopotassiemia. Secondo la Dott.ssa Della Valle, i diuretici sono farmaci che generano una maggiore eliminazione di questo elettrolita nelle urine. Anche l’aspirina, i lassativi o anche corticosteroidi a lungo termine hanno lo stesso effetto. Mel caso in cui il corpo è carente di potassio e si assumono questi farmaci si può soffrire di diarrea profusa.

La carenza di potassio si verifica anche nel caso in cui si decide di associare una dieta ricca di carboidrati al consumo cronico di alcol.

Come reintegrare il potassio e contrastarte l’ipokaliemia?

Quando la carenza di potassio è leggera, il medico di base potrebbe decidere di prescrivere l’assunzione di cloruro di potassio. Nei casi in cui questa carenza è molto grave, questo integratore viene somministrato per via endovenosa.

Per capire lo stato di gravità di questa carenza è necessario sottoporsi ad un esame del sangue. La carenza di potassio si può compensare anche grazie ad una alimentazione appropriata.

Quali alimenti sono ricchi di potassio?

potassio alimenti che lo contengono
Photo Adobe Stock

Per prevenire l’ipopotassiemia, è importante assumere cibi ricchi di potassio come: mandorle, uvetta e albicocche secche, prugne, prezzemolo, avocado, spinaci, banane o addirittura pomodori, meglio se biologici. Anche le alghe sono ricche di potassio.

Avvertenze:

L’integrazione del potassio nel sangue deve avvenire in modo tale da mantenere i livelli di potassio entro limiti molto ristretti. Si consiglia pertanto di consultare il proprio medico curante per valutare le proprie esigenze prima di procedere con l’integrazione.

Gestione cookie