I carabinieri del Ros hanno effettuato una perquisizione informatica nella cella di Veronica Panarello, la donna accusata di aver ucciso il figlio di 8 anni, Andrea Loris Stival, lo scorso 29 novembre a Santa Croce Camerina, in Provincia di Ragusa.
Secondo le indiscrezioni, i militari sono stati undici ore, dalle ore 16h di ieri alle 2h di questa notte, nella cella e avrebbero ottenuto la collaborazione della Panarello che ha fornito le password di accesso di cui era a conoscenza: al setaccio il tablet del piccolo Loris, le email della donna, così come i contatti, profili facebook e gli scambi di messaggi.
La perquisizione è stata disposta dalla Procura di Ragusa nell’ambito dell’inchiesta dell’omicidio di Loris e segue quella parziale che era stata condotta lo scorso 17 dicembre. Presente anche il legale dell’indagata, l’avvocato Francesco Villardita il quale ha riferito che “la mia assistita ha fornito un’ampia collaborazione, dire di più: a 360 gradi. Ha pianto per ore, ma ha chiesto a carabinieri e polizia di fare presto per ottenere i risultati. Visto il suo comportamento e da quello che ho visto, in attesa degli esiti delle copie forensi, non c’è alcunché di rilevante dal punto di vista investigativo”.
Infatti, durante la perquisizione la Panarello ha di nuovo voluto ribadire la sua innocenza, chiedendo ai militari di continuare a cercare l’assassino del figlio.
Tra le altre novità che trapelano dalla triste tragedia che ha colpito la famiglia Stival, sembra che la Panarello abbia intenzione di rompere i rapporti con il marito, David Stival che ha espresso dubbi e incertezze sul ruolo della moglie nell’omicidio.