Il muratore di Mapello, Massimo Bossetti, in carcere dal giugno dello scorso anno, con l’accusa di omicidio della tredicenne Yara Gambirasio, ha scritto una lettera lo scorso 26 aprile che è stata analizzata nell’ambito del programma Quarto Grado.
Bossetti che si proclama ancora innocente definisce il caso un “questo grandissimo, fottutissimo ERRORE Giudiziario” e ringrazia anche i suoi difensori, gli avvocati “Salvagni Claudio e Camporini Paolo con tutto il team che non ho mai avuto l’occasione di conoscere di persona, eccetto il Signor Ezio Denti”.
“Volevo congratularmi almeno con lo scritto dicendovi grazie per tutto il grandissimo lavoro che state facendo- sottolinea il muratore-, grazie per tutto il tempo che state dedicando su questo difficile, drammatico lavoro, privandovi quasi del tutto della vostra vita famigliare, volevo farvi notare che apprezzo moltissimo tutti i vostri sforzi, talmente faticosi in questo terribile caso caduto ingiustamente nei miei confronti, e soprattutto per dire a tutti voi, che ho estremamente fiducia al 100% per il grandissimo, faticoso lavoro che state facendo”.
Bossetti affronta poi il tema del processo per cui è accusato di omicidio e che si svolgerà il prossimo 3 luglio in Corte d’Assise: “Credetemi state facendo un magnifico lavoro di squadra da parte mia e sono sicuro che prima o poi riuscite a ottenere una valida risposta e per mettere fine una volta per tutte su questa mia dannata detenzione”.
“Credetemi – ha poi ribadito Bossetti- non so chi fosse Yara, non ho mai conosciuto Yara e non riesco a darvi una spiegazione perché io mi trovo in questo schifo, ma una cosa voglio farvi capire e lo griderò sempre da queste fottutissime sbarre e mura, che mi circondano, io in tutto questo non c’entro assolutamente niente, io sono del tutto estraneo a questo maledettissimo omicidio, io non avrei MAI potuto commettere una cosa così talmente atroce, infamante nei miei confronti”.
“Anch’io chiedo Giustizia come i genitori della povera Yara e dunque non è giusto pagare per qualcuno che in verità ha commesso questo tragico delitto, facendola franca”, ha poi concluso il muratore.
Nonostante alcuni esperti criminologhi parlino di un “errore giudiziario” nei confronti dell’indagato sono emersi nuovi elementi che gravano sulla sua posizione. In ultimo, la possibilità che Yara avesse il numero del muratore, in quanto gli inquirenti hanno accertato che dalla rubrica del cellulare di Yara sia stato cancellato un numero che era il 31esimo, probabilmente dall’assassino della tredicenne.
I difensori di Bossetti hanno fatto inoltre notare che vi sono due lettere anonime pervenute alla redazione del quotidiano L’Eco di Bergamo che furono consegnate all’epoca alla Procura. Le lettere che risalgono al 2011 sarebbero state scritte da un rappresentate di commercio che non si è firmato il quale racconta che la sera della morte di Yara, era appartato con una prostituta di nome Lucy nei pressi del campo di Chignolo, dove è rinvenuto il corpo di Yara. Il rappresentate racconta di aver visto due scooter parcheggiati al bordo dei campi e che vi erano tre o quattro ragazzi che sembravano agitati. La difesa di Bossetti ha sostenuto che questa pista non è stata seguita in modo adeguato.