Molte persone credono di avere semplicemente la pelle molto secca e squamosa, ma non sanno che dietro la loro “Pelle di Gallina” c’è una vera e propria patologia della pelle chiamata cheratosi pilare. Ecco cos’è, come viene trattata e cosa potrebbe indicare.
Sembra di avere in continuazione la pelle d’oca sulle braccia o sulle gambe; anche la crema idratante più efficace sembra inutile perché il suo effetto dura pochissimo; in inverno la pelle si squama facilmente, prude, tira e ingrigisce: sono questi i sintomi più comuni della cheratosi pilare, anche se di certo non sono i più fastidiosi.
Questa particolare condizione della pelle infatti non è contagiosa e non compromette la salute della persona che ne è affetta, ma implica molti disagi estetici, dal momento che anche con le cure più attente questo tipo di pelle difficilmente apparirà morbida e setosa.
Inoltre, la cheratosi pilare porta alla formazione di piccole chiazze rosse o viola in corrispondenza dei bulbi piliferi (da cui prende il nome).
La causa diretta della cheratosi pilare è la formazione di uno strato di cheratina eccessivamente spesso sull’epidermide.
La cheratina è la stessa sostanza che forma i capelli e i peli del nostro corpo: sulla pelle svolge una funzione protettiva, che impedisce agli agenti esterni e patogeni di penetrare all’interno della cute scatenando infezioni, reazioni allergiche o altri problemi.
Quando lo strato di cheratina è troppo spesso porta a un irrigidimento della pelle, che perde la sua elasticità e di venta dura, secca, tendente alla desquamazione soprattutto d’inverno e con il freddo.
Questo accade perché d’inverno il corpo evita la dispersione di calore “inviando” tutto il sangue disponibile verso gli organi interni al fine di mantenere efficiente il loro funzionamento. Questo però, naturalmente, sottrae nutrienti alla pelle, che non sono più irrorati dal sangue attraverso i capillari. Ricevere meno nutrienti porta le cellule della pelle a un turnover molto veloce, cioè a una rapida morte. Per questo motivo, soprattutto d’inverno, la pelle secca tende a desquamarsi più del solito e la cheratosi pilare peggiora.
Questo fenomeno si manifesta spesso sugli arti, quindi le braccia e le gambe, ma anche sui glutei e più raramente sulla schiena e sul volto.
L’ispessimento della cute si manifesta spesso anche nei bambini anche se, quando si manifesta in giovanissima età tende a sparire con il tempo.
Le cause profonde della cheratosi pilare (detta anche cheratosi follicolare poiché “colpisce” i follicoli piliferi) sono di origine genetica, quindi risultano incurabili.
Inoltre, dal momento che la cheratosi pilare non è considerata una vera e propria patologia ma solo un problema di tipo estetico, la ricerca scientifica non si è mai impegnata a trovare una cura farmacologica efficace.
Dal momento che non si può parlare di una risoluzione definitiva per la cheratosi pilare, l’unico approccio possibile è quello che permette di trattare i sintomi per migliorare l’estetica della pelle in maniera da evitare che un problema estetico si trasformi in un problema di tipo psicologico.
Non è raro infatti che le persone con cheratosi pilare abbiano un pessimo rapporto con il proprio corpo e che evitino di andare al mare o di prendere il sole per non doversi spogliare in pubblico.
Purtroppo si tratta di un grave errore, dal momento che il sole migliora in maniera sensibile la cheratosi pilare, rendendo immediatamente la pelle più liscia e visibilmente più omogenea.
Oltre a prendere i sole quando possibile, per gestire la cheratosi pilare è importante sottoporre la pelle a scrub periodici e regolari, al fine di rimuovere lo strato eccessivo di cheratina che ostruisce i follicoli piliferi e che compromette l’aspetto della pelle.
Lo scrub può essere eseguito con un guanto di crine, con una crema o un gel apposito oppure con prodotti di origine naturale miscelati direttamente in casa.
Se la situazione è particolarmente grave si può ricorrere a creme a base di urea che assicura un’idratazione particolarmente intensa, in grado di durare anche per diversi giorni.
Anche se come già accennato la cheratosi pilare ha un’origine genetica, può anche essere dovuta a un’intolleranza al glutine non diagnosticata. Le papule cheratiniche (cioè quei piccolissimi brufoli che costellano la pelle di chi soffre di cheratosi follicolare) si formano quindi a causa dell’infiammazione che il glutine provoca continuamente in un organismo intollerante.
Il malassorbimento del glutine comporta anche una carenza di vitamina A e di acidi grassi, fondamentali per mantenere la pelle idratata e in salute. Non è raro che questo problema epidermico venga sottovalutato perché scambiato con una semplice allergia a qualche cosmetico o a una semplice irritazione della pelle.
Per questo motivo è sempre consigliabile sottoporsi a prove allergiche per determinare se la cheratosi è un sintomo dell’intolleranza al glutine oppure no. Nel caso lo fosse una dieta corretta e adeguata al problema sarà in grado di far rientrare la cheratosi quasi totalmente.
La cheratosi pilare spesso impedisce ai peli di spuntare correttamente, quindi può provocare un gran numero di peli incarniti, che andrebbero a moltiplicare le possibilità di infezione dei follicoli e quindi l’estetica globale delle braccia e delle gambe.
Risulta quindi logico evitare di utilizzare l’epilatore elettrico per la depilazione nelle zone colpite da cheratosi pilare: l’epilatore elettrico, infatti, favorisce anche nelle pelli normali la comparsa di peli incarniti e questa controindicazione si manifesta ovviamente al massimo nelle persone che soffrono di cheratosi pilare.
Molto meglio la ceretta, in grado di strappare, insieme al pelo, anche lo strato cheratinico in eccesso.
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L’alternativa migliore, però è procedere all’epilazione della zona con la luce pulsata o il laser, dal momento che inibire all’origine la crescita dei peli evita tutte le conseguenze negative della depilazione sulla pelle affetta da cheratosi.