I piedi di Chiara Ferragni sono brutti? Sgraziati? Assolutamente no: sono identici ai piedi di Venere e sono un segno di bellezza (per i greci).
Le icone di bellezza cambiano drasticamente nel corso del tempo ma, a quanto pare, Chiara Ferragni e la Dea Venere non hanno in comune soltanto la pelle diafana, i capelli biondi e gli occhi chiari.
Le due “bellezze”, come direbbe Clio Make Up, condividono anche una particolare conformazione anatomica del piede che, per i Greci rappresentava il più alto ideale di bellezza e di eleganza.
Si tratta di una caratteristica molto comune in Italia, a causa del fatto che i Greci fondarono molte colonie nell’Italia meridionale e quindi molti italiani possono considerarsi diretti discendenti del popolo greco.
Dai piedi di Venere a quelli di Chiara Ferragni
A prima vista sembrano avere “qualcosa che non va”, tanto che gli utenti del web da sempre li definiscono “brutti”, eppure gli scultori greci e i pittori del rinascimento italiano la pensavano molto diversamente.
I piedi di Venere e quelli di Chiara Ferragni hanno semplicemente il secondo dito più lungo dell’alluce.
Questo crea una sorta di “disarmonia” che in qualche modo infastidisce l’occhio dell’osservatore. Siamo infatti abituati a immaginare le dita dei piedi dopo l’alluce con una lunghezza simile e di certo inferiore a quella dell’alluce e superiore a quella dell’ultimo dito (che non si chiama mignolo ma “mellino”).
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Non si trattava di un attributo esclusivamente femminile. Anche gli dei e gli eroi greci venivano rappresentati con questa caratteristica: è il caso dei piedi del celebre Apollo del Belvedere.
Quando un piede presenta il secondo dito più lungo dell’Alluce viene quindi chiamato piede Greco o piede di Venere ma nel corso dei secoli e nelle varie zone geografiche ha assunto nomi differenti. Tutti però facevano riferimento all’eccezionalità e alla levatura sociale di chi presentava quella particolare conformazione delle dita. In Turchia il Piede di Venere è chiamato Piede Reale o Piede della Turchia, con riferimento alla nobiltà turca che, evidentemente, presentava questa particolare.
In Italia è solo il 20% della popolazione a presentare il Piede di Venere. La maggioranza degli italiani ha invece il Piede Egizio, caratterizzato da “dimensioni a scalare” dal primo all’ultimo dito del piede.
Il Piede Quadrato è invece il meno comune in assoluto: si tratta di una particolare conformazione delle dita che presenta il primo e il secondo dito del piede della stessa lunghezza.
Secondo le attuali conoscenze anatomiche il dito più lungo del piede riceve un carico di peso maggiore ed è sottoposto quindi a maggiore stress e maggior rischio di rottura del metatarso.
Di contro, il piede di Venere è il piede più lungo in assoluto e permette di calzare facilmente tutti i tipi di scarpe, anche quelle con la punta più affusolata, senza eccessivi problemi.
L’imperfezione di avere il secondo dito del piede più lungo del primo non era l’unico difetto estetico attribuito a Venere. Alla Dea della bellezza e dell’amore erano anche attribuite delle fossette nelle guance (fossette di Venere) e un leggero strabismo (strabismo di Venere).
Il motivo per cui i greci erano convinti che la bellezza di Venere avesse dei piccoli “punti deboli” è di origine filosofica: qualcosa che sia perfetto è qualcosa a cui non manca niente. Se a Venere mancasse anche un solo difetto, non sarebbe perfetta. Anche le Tre Grazie dipinte nella Primavera di Botticelli hanno la stessa particolarità.
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Una delle più antiche lezioni di body positivity che le donne di ogni tempo e di ogni luogo abbiano mai ricevuto.