Ci sono prodotti alimentari che si possono consumare anche dopo la data di scadenza. Scopriamo quali sono e conosciamo le regole da seguire per non sbagliare.
Prima o poi capita a tutti. Ci si trova con un prodotto alimentare tra le mani e poco prima di aprirlo per mangiarlo si scopre che in realtà è già scaduto. Una realtà sempre scomoda, sia per chi non ama gli sprechi che per chi aveva già progettato di preparare o mangiare quell’alimento specifico e in casa non ha valide alternative.
Come muoversi in questi casi? Per fortuna non tutti gli alimenti scaduti sono da buttare nell’immediato. Ci sono infatti quelli che possono essere ancora consumati. Ciò dipende però da diversi fattori come la dicitura riportata sulla confezione, lo stato di conservazione e, cosa più importante tra tutte, le condizioni del prodotto che si desidera mangiare. Visto che si tratta di un argomento caro a molte, oggi noi di chedonna.it vi illustreremo come riconoscere quali sono i cibi da buttare via subito e quelli che invece possono ancora essere utilizzati.
Cibi e scadenze: come gestirsi
Quasi tutti gli alimenti che vengono confezionati, devono avere per legge una data di scadenza che consenta al consumatore di sapere quando non saranno più consumabili.
La data che viene apposta sugli alimenti è solitamente prevista per legge in quanto esistono degli obblighi che dipendono dal tipo di alimento.
Questa dicitura si trova su ogni confezione, spesso insieme a consigli sulla corretta conservazione, indispensabile per far si che i cibi non si deteriorino prima della data indicata.
Se per alcuni alimenti, come i latticini freschi, alcune carni e simili, la data di scadenza corrisponde quasi sempre a quella in cui vanno effettivamente buttati, per altri le cose sono diverse. Esistono infatti alimenti che si possono consumare anche ben oltre la data indicata andando da qualche giorno fino a ben sei mesi o un anno dopo.
L’importanza della dicitura
Per prima cosa è importante cogliere la sottile differenza che passa tra le due diciture che è possibile riscontrare sulle confezioni e che sono:
- Da consumarsi preferibilmente entro
- Da consumarsi entro
Nel primo caso, infatti, la data di scadenza è puramente indicativa. È possibile però che anche dopo averla raggiunta, l’alimento si presenti ancora in ottimo stato e che possa quindi essere consumato.
Il secondo caso indica invece che la data di scadenza va rispettata anche se l’alimento sembra ancora buono. Un’indicazione che a volte, specie nei latticini freschi, è accompagnata da “entro e non oltre” che indica in modo assoluto il divieto di mangiare quel cibo, a meno di non voler star male.
Ma andiamo a scoprire quali sono gli alimenti che si possono consumare anche dopo la data di scadenza e per quanto tempo si può attendere prima di rassegnarsi a gettarli via.
Yogurt. Questi alimenti, se conservati in modo corretto, possono essere consumati fino ad una settimana dopo la data di scadenza indicata. Le sue proprietà, saranno però ridotte specie per quanto riguarda i fermenti lattici.
Formaggi stagionati. Se per i formaggi freschi è meglio attenersi alla data di scadenza, quelli stagionati possono essere conservati più a lungo. Ci si potrà quindi attenere ad un controllo visivo e del sapore. I formaggi brutti tendono infatti a diventare amari. In ogni caso, è sempre meglio non andare troppo oltre.
Salse di pomodoro e conserve. Si tratta di alimenti con lunghe scadenze che vanno dai due a tre anni. Per questo motivo, anche scaduti, possono essere conservati per due o tre mesi. Come sempre è indispensabile assicurarsi che aspetto, odore e sapore siano sempre gli stessi.
Olio. Se è di buona qualità, questo può essere conservato anche dopo 8 mesi, purché si mantenga perfetto e sia stato conservato nel modo giusto.
Uova. Queste andrebbero consumato al massimo entro tre giorni dalla data di scadenza, specie se si intende consumarle crude o alla coque.
Pasta. Trattandosi di un prodotto a lunga scadenza, può essere consumata anche dopo due o tre mesi dalla data indicata.
Cereali. Se non contengono altri ingredienti, il loro consumo si estende anche sei mesi dopo.
Farine. Se ben conservate e visivamente salubri possono essere consumate fino a tre mesi dopo.
Biscotti secchi. Come la pasta anche i biscotti possono essere consumati fino a tre mesi dopo e questo anche se spesso possono perdere la loro consistenza.
Cioccolato fondente. Se fondente, ben conservato e di qualità, questo alimento può essere consumato anche fino ad un anno dopo la data di scadenza. Questo, purché non contenga altri ingredienti come creme o frutta secca. Inoltre deve avere un aspetto sano, in caso di buchi o di parti bianche sospette è meglio buttare via tutto.
Panettoni, pandori e colombe. Si tratta dei classici dolci delle feste che spesso si ricevono o si acquista in modo esagerato per sperimentare le varie combinazioni di sapore. Per loro, la data di scadenza può essere rimandata al massimo di due settimane. È importante però prestare attenzione all’aspetto, all’odore e al sapore. Inoltre è bene fare i conti con una certa perdita di fragranza che può essere in qualche modo ripresa preparando un pandoro farcito o una versione equivalente con panettone e colomba.
Ora che sappiamo quali sono gli alimenti che possiamo consumare anche dopo la data di scadenza, è bene tenere a mente alcune nozioni basilari.
- Un prodotto alimentare aperto potrebbe andare a male prima rispetto ad uno ancora sigillato.
- Se la confezione è gonfia il prodotto va buttato anche se non ancora scaduto.
- Alimenti che hanno un odore diverso o che presentano muffe o colori strani vanno eliminati.
- In caso di pasta, farine o biscotti è bene ricordare che possono crearsi le famose farfalline che sono tipicamente infestanti. Se si hanno di questi prodotti in casa e si sa che sono prossimi alla scadenza è quindi buona norma controllarli periodicamente.
- I cibi tendono a mantenersi meglio in inverno che in estate. Nei periodi più caldi è sempre meglio evitare di superare la data di scadenza a meno di non essere più che sicuri della salubrità del prodotto.
Attenzione! Avrete notato che nell’elenco mancano alimenti come gli affettati, il pesce, il latte, etc… Per questi la data di scadenza va infatti osservata e, anzi, ci si dovrebbe premurare di controllarli per bene anche prima dello scadere in quanto potrebbero andare a male prima. Consumarli da scaduti o quando non sono in buono stato può portare a rischi anche gravi per la salute.Ci sono poi quegli alimenti che possono non avere una data di scadenza. Si tratta di alcolici, zucchero, miele, sale, aceto, insalate e altri alimenti che solitamente fungono da conservanti e che per questo motivo possono mantenersi molto a lungo. Come sempre, anche per loro, è sufficiente affidarsi ad un controllo attento e ad una buona conservazione.
Fonte: alimentipedia