La storia parla del rapporto che si instaura tra l’anziana Ah Tao, domestica, e il suo padrone, l’attore Roger, simile a quello tra madre e figlio, che diventerà sempre più forte durante la degenza in ospedale di Ah Tao.
Famosa la regista Ann Hui per portare sul grande schermo degli spaccati della società e della quotidianità raramente visti, proprio come in questo film che già nel titolo pare assurgere a summa della sua poetica, che trova questa domestica, persona semplice, costretta dagli eventi a trascorrere fin da quando era piccola il tempo a servizio degli altri e che nonostante tutto ha saputo infondere dignità e passione, speciale e unica, definita un fiocco di neve del vetusto stereotipo.
I personaggi tipici di questa regista non hanno bisogno di dialoghi, ma soltanto di espressioni impercettibili, sguardi e ammiccamenti furtivi, per comunicarsi affetto reciproco.
Sentimenti e un empatia che crescono man a mano che il film va avanti e la regista ci mostra la famiglia, nella sua totalità l’uno per l’altro.
Il film è stato definito dalla critica una lezione di compostezza e raffinata gestione dei sentimenti, da un’instancabile osservatrice della vita umana.
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