Prima o poi capita a tutti, qualcuno ci fa notare che una cosa che stiamo dicendo o facendo è in opposizione al suo pensiero o a quello di qualcun altro e, immediatamente, scatta il bisogno di giustificarsi anche se di base non si sta dicendo o facendo nulla di male. Questo atteggiamento è molto più comune di quanto non si pensi e per alcune persone è addirittura istintivo, tanto da spingerle a rispondere in un dato modo se pungolate da altri. Il problema è che giustificarsi sempre per ogni cosa denota un’insicurezza di fondo che arriva all’interlocutore dando un’immagine spesso sbagliata e in negativo. Basti pensare a quanto può essere negativo apparire insicuri sul posto di lavoro dove, invece, bisognerebbe ostentare sicurezza.
Un problema che può essere risolto a patto di comprenderne l’origine e di sforzarsi nel lavorare su se stessi al fine di imparare a far valere la propria posizione a prescindere dal fatto che per gli altri sia giusta o sbagliata.
Quando la prima reazione è quella di giustificarsi davanti agli altri, il motivo è solitamente una ricerca di approvazione. Nella speranza di fare una buona impressione si finisce quindi con il cercare di mostrare a chi si ha davanti ciò che desidera vedere, evitando cose spiacevoli e cercando una giustificazione per quelle che non sembrano andargli a genio. Si tratta di un modo di fare spesso istintivo ma decisamente nocivo in quanto fa apparire chi lo mette in atto come una persona poco sicura di se o profondamente indecisa.
Il primo aspetto sul quale lavorare per smettere di giustificarsi è quindi quello del voler piacere per forza a tutti. È bene comprendere che non sempre assecondare gli altri porta ad esserne apprezzati. Tante volte si hanno più riconoscimenti da persone con pareri diversi o con le quali si arriva persino ad uno scontro, purché cortese.
Assecondare tutti porta solo al rischio di essere considerati con poco carattere, poco sicuri e pertanto “calpestabili” sul lavoro e poco affidabili nella vita di tutti i giorni.
Inoltre si rischia di portare avanti rapporti con persone non adatte a noi e che di conseguenza si aspettano cose che alla lunga ci sarà impossibile dargli, generando in noi una forte dose di stress. Per vivere bene è quindi importante imparare a capire che il proprio pensiero vale almeno quanto quello degli altri e che nessuno può stabilire (salvo eccezioni estreme) se un modo di ragionare o di fare sia più o meno giusto di altri. Ci sono solo persone più o meno compatibili e per pura statistica, in genere, lo si è con il 50% delle persone che si incontrano. Non è quindi meglio essere semplicemente se stessi e avvicinarsi alla parte a noi più simile piuttosto che il contrario?
Ora che abbiamo capito che il bisogno di giustificarsi è legato al desiderio di piacere e di essere accettati, possiamo cercare di lavorarci su, mettendo a punto delle strategie in grado di renderci più libere sia con noi stesse che con il mondo.
Decidere sempre e solo con la propria testa
Spesso la giustificazione nasce dall’aver preso una determinata decisione seguendo il consiglio di qualcun altro. Se si è poco convinti è logico crollare al primo dubbio messo in campo da altri. Per smettere di giustificarsi sempre è quindi necessario imparare a prendere ogni decisione in modo autonomo, evitando di ascoltare gli altri se non quando si è scelto di chiedere loro consiglio. Anche in tal caso, però, alla fine la scelta dovrà essere personale perché è meglio sbagliare con la propria testa che con quella di chi non sta vivendo la nostra vita e non può quindi coglierne tutte le sfumature. In questo modo, si avrà sempre bene in mente il perché di ogni singola azione e questo farà si che la tendenza a giustificarsi inizi a farsi sempre meno forte.
Evitare di dare sempre spiegazioni
Inizialmente potrà sembrare strano e far sentire a disagio ma quando si sceglie di fare o di non fare qualcosa, giustificarsi non ha molto senso. Si può semplicemente rispondere e limitarsi a quello. A volte, dare una giustificazione è infatti come mostrare il fianco, mettendo l’altra persona nella posizione di denigrare il motivo, di insistere davanti ad un rifiuto o di dare il proprio benestare anche se non ce n’è alcun bisogno. Se un’amica ci invita ad uscire, ad esempio, si può semplicemente dire di no, senza dover inventare una scusa. Se ha interesse di capire il perché sarà lei a chiedere e allora si potrà rispondere. Certo, non giustificarsi non vuol dire mettere da parte le norme della buona educazione e cercare di essere educate quando si esprime un rifiuto è sempre una buona regola di condotta. Detto ciò, dire la verità è sempre una buona regola. Dall’altra parte la reazione potrà essere sia positiva che negativa ma il senso di libertà dato da non dover trovare sempre una giustificazione è sicuramente impagabile.
Controbattere a chi insiste nel voler dare il proprio parere
Appurato che non si può piacere a tutti e che non sarà un opinione diversa a creare una rottura tra due persone compatibili, è bene imparare a destreggiarsi con coloro che per passatempo scelgono di giudicare di continuo la vita degli altri. Quando ci si trova al cospetto di queste persone è giusto far valere la propria opinione ricordandosi sempre che non è necessario tanto convincerli quanto far capire loro che siamo più che convinti della nostra idea e che anche parlandone per cento anni non ci faranno cambiare idea né tantomeno sentire in colpa per essere diversi da loro. Si tratta di un passo difficile, specie agli inizi, ma che può essere visto come un allenamento volto a rafforzare e a rendere sempre più semplice la metabolizzazione del fatto che giustificarsi non serve a nulla se non a far apparire poco convinti di se.
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Ovviamente è giusto imparare a fare delle distinzioni. Dare delle spiegazioni o motivare un’azione sono cose normali che rendono i rapporti con gli altri più agevoli e ricchi di spunti. È quindi importante imparare a distinguere tra il giustificarsi e lo spiegare. Se nel primo caso si cerca solo di dire ciò che può piacere all’altra persona (come da bambini quando si cerca di farsi perdonare per un’azione sbagliata), nel secondo caso si appare semplicemente sicuri di se perché si va solo a motivare cosa si è scelto di fare o qual è il proprio pensiero. Un’azione che si compie solo per rendere più chiare le cose e non per avere approvazione. È infatti indispensabile ricordare sempre che la più grande approvazione deve partire da noi stessi e deve essere l’unica (o quasi) della quale deve davvero importarci per sentirci libere e felici.
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