Far tornare come nuovo il copriwater usato e ingiallito non è un’impresa impossibile: facciamoci aiutare da quello che abbiamo in casa
Se in tutta la casa l’igiene è un aspetto fondamentale per il nostro benessere fisico, questo vale ancora di più in certi ambienti. Come il bagno, una delle stanze che usiamo di più e anche una di quelle a maggiore rischio. Questa volta ti parlo del copriwater e della sua pulizia, con alcuni trucchi che ti faciliteranno la vita.
Il problema non è se la tavoletta del water sta su o giù, anche se in realtà pure questo c’entra. Ma piuttosto è capire come igienizzarla al meglio, visto che tutti prima o poi si siedono lì sopra. Contatto diretto significa anche maggiore rischio di toccare germi o batteri. Per questo, se la tazza deve essere sempre igienizzata a dovere, vale anche per la sua copertura che con l’uso prolungato si può macchiare e ingiallire.
Anzitutto è un problema di materiale. Il copriwater in resina, anche quella sintetica, è comunque resistente e difficilmente lo vedremo macchiato di giallo per l’uso prolungato. Invece con quelli in plastica, anche se resistenti, è quasi scontato.
Il primo rimedio non è in un prodotto, ma in una buona abitudine. Per evitare che il copriwater diventi ingiallito o comunque senta il peso del tempo, ci dobbiamo ricordare di lui con regolarità. Ogni giorno igienizzarlo, in particolare se sono tante persone ad utilizzarlo, e almeno una volta al mese passare ad una pulizia più approfondita, usando prodotti chimici oppure naturale.
Come facciamo spesso a Chedonna, la nostra attenzione si concentrerà soprattutto su questi. Perché in casa abbiamo alcuni rimedi pratici, quelli che usano sempre le nostre zie, davvero efficaci con poche mosse.
Copriwater come nuovo, la zia non sbaglia mai: c’è anche una grande sorpresa
Come spesso succede per le pulizie della casa, ci aiuta quello che abbiamo in cucina. Con qualche sorpresa però, perché almeno un rimedio davvero non te l’aspetti.
Partiamo con un composto che funziona sempre. Versiamo in un pentolino 150 ml di aceto e 50 ml di succo di limone e facciamoli arrivare ad ebollizione. A quel punto aggiungiamo anche un pugnetto di sale grosso e aspettiamo che si sciolga.
Lasciamo intiepidire e poi immergiamo una spugnetta, quella che usiamo di solito per pulire il copriwater. La impregniamo bene e la passiamo su tutta la tavoletta, sia la parte di sopra che quella di sotto, aspettando che agisca per 45 minuti. Alla fine, ripassiamo con un panno in microfibra e aspettiamo che asciughi.
In alternativa, il classico bicarbonato di sodio. In questo caso però lo mescoliamo al percarbonato di sodio, per un’igiene più a fondo. Calcoliamolo in parti uguali, 6 grammi di bicarbonato e 6 grammi di percarbonato insieme ad un bicchierino di acqua. Poi distribuisci questo composto cremoso su tutto il copriwater e lascialo agire 30 minuti. Alla fine risciacqua con una spugnetta bagnata nell’acqua e aspetta che sia asciugato.
E il prodotto curioso? Si chiama cremor tartaro, il lievitante naturale che usiamo di solito per i dolci. Prendiamo una tazza, la riempiamo di cremor tartaro e aggiungiamo dell’acqua ossigenata, un po’ alla volta fino ad ottenere una pasta densa. La spalmiamo sul copriwater e lasciamo agire 15 minuti, prima di ripassare con la spugnetta.