La Corea del Nord ha proibito il possesso di cani domestici: le voci sui veri motivi dell’operazione sono agghiaccianti.
La Corea del Nord è ufficialmente una Repubblica Popolare e uno stato socialista con un sistema economico pianificato, cioè completamente controllato e strutturato in base alle decisioni dello Stato.
La Repubblica Popolare del Nord Corea è però, a livello pratico, una dittatura. Kim Jong- un è il dittatore e capo militare del Paese dal 2011. Nel corso degli ultimi anni, anche a causa delle continue tensioni internazionali con gli altri paesi (soprattutto occidentali) la Corea del Nord si è molto impoverita e, inoltre, la classe politica risulta tra le più corrotte al mondo.
Per mantenere l’ordine e distruggere sul nascere qualsiasi opposizione politica il governo della Corea del Nord è sempre stato disposto a ignorare i diritti umani della sua popolazione e a utilizzare estrema violenza per mantenere il potere.
L’ultima notizia in merito alle condizioni di vita in Corea del Nord ha fatto rapidamente il giro del mondo: Kim Jong- un ha imposto il sequestro di tutti i cani domestici del paese al fine di allontanare il paese dalla corruzione capitalistica dei costumi e dall’imitazione del lusso che caratterizza i paesi occidentali.
Il timore più diffuso però è che le motivazioni ideologiche siano soltanto una maschera dietro cui Kim Jong- un e il suo governo stanno nascondendo una verità terribile.
La Corea del Nord fa sparire i cani domestici
In Corea del Nord non è concepibile possedere più del necessario. Tutti i beni di lusso sono banditi nel nome di una totale eguaglianza tra tutti gli individui della popolazione, al fine di non creare differenze sociali.
Portando alle estreme conseguenze i principi ispiratori di un governo socialista, Kim Jong- un è passato a dichiarare che i cani da compagnia rappresentano una decadenza capitalista e fanno parte del modello di vita borghese che la Corea del Nord sta combattendo. Per questo motivo, tutti i cani domestici del paese saranno prelevati dalle abitazioni dei loro padroni.
Naturalmente queste informazioni non avrebbero dovuto uscire dai confini nazionali Nord Coreani, ma una fonte anonima interna al paese ha rilasciato alcune dichiarazioni al quotidiano sudcoreano Chosun Ilbo. Nel momento in cui ha cominciato a circolare anche la versione inglese del quotidiano, la notizia ha fatto rapidamente il giro del mondo.
La voce più inquietante in merito all’intera faccenda è che tra i padroni dei cani domestici si sta diffondendo un terribile sospetto: c’è la paura che Kim Jong- un abbia deciso di compensare la terribile mancanza di cibo in Nord Corea uccidendo e macellando i cani domestici.
Se questa paura fosse fondata, considerando anche l’abitudine asiatica di consumare carne di cane, c’è la possibilità che i padroni dei cani confiscati si ritrovino a mangiare la carne dei propri stessi animali domestici nei ristoranti e nelle mense del paese.
A quanto pare la direttiva di confisca e soppressione dei cani domestici è arrivata a Luglio e viene ormai messa in pratica da settimane. Pare che alcuni esemplari vengano consegnati agli zoo mentre molti altri, probabilmente appartenenti a razze considerate commestibili, vengono venduti ai ristoranti di carne.
La popolazione del Nord Corea naturalmente vorrebbe opporsi a questa terribile imposizione del dittatore, ma non ha alcuno strumento politico o sociale per manifestare la propria opposizione al regime e, pertanto, non c’è nulla che si possa fare senza rischiare l’arresto.
Si tratta di uno dei provvedimenti più impopolari messi in atto dal governo di Kim Jong- un dopo il ritorno sulla scena politica del dittatore. Il capo del governo si era ritirato dalla vita pubblica per un certo periodo negli scorsi mesi e aveva cominciato a diffondersi la notizia della sua morte.