Nel XXI secolo cambiano le abitudini e i costumi delle donne nel Belpaese. La nuova generazione, ovvero quella dei “Millennials“, le donne nate in epoca digitale, circa 6,8 milioni, sarebbero più propense a bere la birra rispetto alle donne degli anni Ottanta.
E’ quanto emerge da una ricerca condotta dall’Istituto Doxa per AssoBirra dalla quale emerge che nella fascia tra i 18 e i 35 anni, 6 donne su 10 bevono abitualmente birra, il triplo rispetto agli anni ’80 quando le consumatrici erano soltanto 2 su 10.
Un dato che sarebbe inoltre il più elevato di Europa anche se le donna italiane mostrano un approccio piuttosto responsabile nel consumo della birra, rispetto alle altre donne dell’Unione Europea: ovvero, il 20% beve birra soltanto una volta a settimana, il 32% anche meno di una volta a settimanaa, il 70% lo fa soltanto durante i pasti mentre il 43% non va oltre la classica 0,20 cc.
Non a caso, i consumi procapite delle donne italiane sono i più bassi nel panorama europeo, con 14 litri di birra annui.
AssoBirra ha pertanto lanciato una campagna di comunicazione per il pubblico femminile intitolata “Birra, io t’adoro“, diffusa sui social e sui blog, con l’obiettivo di pubblicizzare il prodotto e di farlo diventare una vera e propria cultura.
Inoltre, ha spiegato Filippo Terzaghi, direttore di AssoBirra, l’idea è quella di “sfatare alcuni luoghi comuni che persistono, tra i quali, ancora oggi una donna su quattro crede che la birra gonfi o faccia ingrassare”. Ma non solo. Secondo Terzaghi, la campagna intende spiegare alle donne che “il consumo di birra, sempre e solo prudente e consapevole, può essere compatibile con uno stile di vita moderno, equilibrato e attivo”.