Il dibattito su questo argomento andava avanti già da un bel po’ e sembra che i governatori della Lega abbiano voluto avanzare una richiesta diretta.
Ulteriore dinamica da affrontare per il Governo a guida Giuseppe Conte è anche il dissenso di molti governatori delle regioni alle misure messe in atto che hanno portato alla divisione per colori delle regioni stesse.
In questi mesi si è parlato molteplici volte del fatto che i governatori non fossero d’accordo con la metodologia applicata e le procedure che portavano ai cambi di colore ed al passaggio di una regione da restrizioni ad altre.
Dopo molteplici confronti fra le parti e molteplici confronti anche fra i governatori delle regioni stesse, è avanzata quindi una richiesta da parte dei Presidenti di regione che fanno riferimento alla Lega. Vediamo in dettaglio.
I Governatori delle regioni a guida Lega fanno una richiesta congiunta al Governo
“Il Governo non può ad ogni problema esimersi da responsabilità e incolpare le regioni” hanno tuonato Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Attilio Fontana (Lombardia), Chtistian Solinas (Sardegna), Nino Spirli (Calabria), Donatella Tesei (Umbria) e Luca Zaia (Veneto).
Proprio per tali motivi i Presidenti delle regioni a guida Lega, secondo quanto riportato dalle fonti ansa, hanno rinnovato “la richiesta di una revisione immediata delle procedure” per determinare il cambio di colore delle Regioni in modo da “affrontare con serenità maggiore una situazione di gravità“.
Secondo quanto sostengono i governatori a guida Lega, il tutto poi riportato ai microfoni ansa: “Il sistema può avere conseguenze devastanti sulla vita delle persone e sull’economia, come nel caso della Lombardia, quindi è necessario il massimo rigore nell’analisi dei dati”.
Da qui la richiesta di una revisione. “Ci aspettiamo da Conte e Speranza un atto di realismo e maturità nei confronti dei cittadini e delle istituzioni” hanno continuato i governatori a marchio Lega chiedendo al Governo una revisione delle procedure.
In conclusione, si apprende nella richiesta inviata al Governo, questi ultimi hanno dichiarato che “il clima degli insulti non fa bene a nessuno” sottolineando anche il ribadire che c’è la “volontà di una leale collaborazione su tutti i temi, dai vaccini alle misure per contrastare la diffusione del virus ma ci aspettiamo dall’esecutivo lo stesso spirito e volontà per il bene del Paese e di tutti i cittadini“.
Ancora non è giunta una risposta da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, che proprio in questo periodo ha dovuto affrontare una crisi di governo, ma sicuramente non si farà attendere a lungo.
Seguiranno ulteriori aggiornamenti.