Covid Italia, dal 24 gennaio la Lombardia torna arancione e adesso c’è anche la conferma dal ministro Speranza. Come cambia tutta l’Italia
Adesso è ufficiale perché c’è l’ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza: da domani, 24 gennaio, la Lombardia è promossa in zona arancione. Una settimana in zona rossa è bastata anche perché sono stati rivisti i conteggi dei contagiati in regione e quindi per almeno 15 giorni sarà così.
Speranza ha firmato ieri altre ordinanze: una per la Regione Sardegna e l’altra che riguarda Emilia Romagna, Calabria e Veneto, basate sulle indicazioni della Cabina di Regia riunita venerdì. In pratica dal 24 gennaio la Sardegna passerà da zona gialla ad arancione e sempre resteranno arancioni Calabria, Emilia Romagna e Veneto.
In pratica dal 24 gennaio in zona gialla ci saranno Campania, Toscana, Basilicata, Molise e Provincia autonoma di Trento. In zona arancione invece Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Piemonte, Puglia, Sardegna, Umbria, Valle d’Aosta. Le uniche due che continuano in zona rossa sono la Sicilia e la Provincia autonoma di Bolzano.
Ciovid Italia, Lombardia in zona arancione: i dati sull’epidemia erano sbagliati, cosa è successo
La promozione della Lombardia in zona arancione è arrivata dopo una settimana di polemiche e accuse incrociate fra Milano e Roma. La spiegazione ufficiale era arrivata ieri con il solito report settimanale della Cabina di regia nella quale è inserito l’Istituto superiore di sanità che non accetta di essere tirato dentro alle polemiche.
Come ha spiegato l’Iss, la Regione Lombardia “nella settimana corrente, ha modificato i dati relativi alla settimana precedente il 22 gennaio. La modifica ha riguardato in particolare il numero di pazienti sintomatici con infezione confermata sui quali si basa il calcolo dell’Rt“. Una variazione che modifica anche la valutazione del monitoraggio e in particolare l’indice Rt, decisivo per la promozione o retrocessione dei territori.
Il governo lombardo però non ci sta. “Nessuna richiesta di rettifica – è scritto in una nota – ma un necessario aggiornamento di un ‘campo del tracciato’, tracciato che quotidianamente viene inviato all’Istituto Superiore di Sanità”. E parla di un’anomalia dell’algoritmo utilizzato dall’Iss per estrarre i dati necessari al calcolo dell’Rt. Tutto questo però ha costretto la regione a rimanere di fatto bloccata. “Chi ha sbagliato dovrebbe scusarsi con i cittadini lombardi” spiega il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, in una nota.