Emergenza Covid: per Walter Ricciardi serve subito un lockdown di un mese. Contraria Sandra Zampa. “Non ce n’è bisogno” – ha precisato il sottosegretario alla Salute ai microfoni di Live – Non è la D’Urso
Emergenza sanitaria Covid-19. Il governo ha scelto la strada della prudenza decidendo di mantenere ancora in vigore, su tutto il territorio nazionale, il sistema delle tre aree di rischio (rossa, gialla e arancione a seconda delle diverse criticità regionali). A queste tre fasce si è aggiunta, con l’ultimo decreto legge, anche quella bianca, una sorta di “oasi felice” con restrizioni ridotte all’osso e che scatterà soltanto nei territori con un indice Rt molto basso. La nuova zona sarà attivata soltanto se, per tre settimane consecutive, ci sarà un’incidenza di contagi inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti. Al momento, però, nessuna regione sembra potersi candidare per la fascia bianca, considerati i dati epidemiologici.
A partire dal 17 gennaio è entrato in vigore il nuovo decreto legge (che scadrà il 5 marzo) e che ha prorogato, sostanzialmente, tutte le misure di Natale. Le novità sono poche: oltre alla zona bianca, proposta dal ministro Dario Franceschini, è stato introdotto anche il divieto d’asporto di cibi e bevande dai bar dopo le 18. Nulla di fatto per la riapertura di palestre e piscine. Resta confermato, fino al 15 febbraio, il divieto di spostamento tra le regioni, eccezion fatta per le comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o per altre necessità. E’ comunque sempre consentito il rientro presso la residenza, domicilio o abitazione.
La strada maestra, per il governo, è quella delle aree di rischio, per evitare un lockdown generalizzato. Le restrizioni così organizzate funzionano, a detta di Francesco Boccia. “Questo sistema durante la seconda ondata – ha spiegato il ministro agli Affari Regionali – ci ha salvato ben due volte da un lockdown nazionale e generalizzato”. Non è d’accordo invece Walter Ricciardi, per il quale è necessario invertire la rotta. Ecco cosa propone il consigliere del ministro Roberto Speranza.
Covid, Ricciardi: “Serve lockdown”. Contraria Zampa
Per Walter Ricciardi bisogna abbandonare il sistema delle aree di rischio. Il professore, in alternativa, chiede subito un lockdown di un mese. “In questa fase è inutile perdere tempo con le zone multicolore. Serve un lockdown nazionale, severo e immediato di tre-quattro settimane per facilitare la vaccinazione e proteggerla dalla variante inglese, che altrimenti prenderebbe il sopravvento anche in Italia aumentando i contagi”. Questo è quanto ha dichiarato Ricciardi in un’intervista rilasciata a La Stampa.
Per il consulente del ministero della Salute, le misure adottate fino ad oggi non hanno dato i risultati sperati. Lo ha detto senza troppi giri di parole. “Le misure prenatalizie – ha spiegato ancora Ricciardi a La Stampa – hanno impedito una crescita enorme dei contagi, ma non li hanno diminuiti. La curva è stabile da molto tempo a un livello alto che rischia di nuocere alla campagna vaccinale, oltre che continuare a uccidere circa 500 italiani al giorno”.
Walter Ricciardi boccia il sistema dell’Italia a colori e chiede subito un’inversione di rotta. Non la pensa allo stesso modo, invece, Sandra Zampa. Il sottosegretario alla Salute ha espresso la sua opinione ieri, ai microfoni di Live – Non è la D’Urso. “Quella del lockdown è un’opinione di Ricciardi ma il comitato tecnico-scientifico e la Cabina di regia – ha spiegato Zampa – non vanno in questa direzione”. Dunque, i due organi incaricati dal governo di osservare l’andamento dell’emergenza epidemiologica, a detta di Sandra Zampa, sono lontani anni luce dalla posizione di Walter Ricciardi. In effetti anche il premier Giuseppe Conte, settimane addietro, ha escluso categoricamente l’ipotesi di un lockdown generalizzato. E lo stesso ha fatto Roberto Speranza, che ha smentito l’ipotesi di un possibile trimestre in zona rossa.
In queste ore, però, tiene banco anche un’altra questione, ovvero quella relativa ai ritardi annunciati dalla Pfizer per la distribuzione di altre dosi del vaccino Covid. La casa farmaceutica, dapprima, aveva parlato di due settimane di ritardo. Poi, però, ha raddrizzato il tiro annunciando un piano per limitare i ritardi a 7 giorni. Sandra Zampa, intervistata ieri sera da Barbara D’Urso, è intervenuta anche su questo delicato tema. “La vicenda della Pfizer è grave perché non si decide unilateralmente di ridurre la fornitura”.
La campagna vaccinale prosegue a buon ritmo lungo tutto lo stivale. Ci sono differenza da regione a regione ma, complessivamente, i primi dati raccolti sono molto buoni. Al momento è in corso la somministrazione dei vaccini Pfizer e Moderna. Per fine mese si attende il via libera dall’EMA per l’antidoto di AstaZeneca. A seguire, poi, toccherà alla Johnson & Johnson.