La crisi di Governo sembra prendere sempre più forma. Situazione tesa a Palazzo Chigi con Renzi pronto a ritirare le proprie ministre qualora Conte non riveda la centralità di alcuni temi. Intanto Crimi e Meloni allontanano la possibilità di un rimpasto.
Ore frenetiche per il Conte-bis, il Governo sta vivendo momenti difficili con la pandemia da COVID-19 sullo sfondo: gli equilibri della maggioranza scricchiolano con Renzi pronto a ritirare le proprie ministre qualora il Presidente del Consiglio non dovesse fare marcia indietro su alcuni temi. Centrali i punti della cybersecurity e del Recovery Plan: “Non vogliamo poltrone – sottolinea il leader di Italia Viva – anzi siamo pronti a liberarle”.
Intanto, però, fra i banchi di Palazzo Chigi si parla già di rimpasto e della possibilità di un Conte-ter che veda lo stesso Premier con qualche rimodulazione negli incarichi: l’ipotesi è concreta, al punto che ci sarebbero già i primi nomi su cui fare affidamento. Orlando in quota Dem e Maria Elena Boschi fra le fila di Italia Viva. Prossimi all’uscita dall’Esecutivo, sempre secondo le indiscrezioni, Di Maio e De Micheli. L’opposizione, nel frattempo, si divide: Salvini prepara la Lega in vista di una nuova chiamata alle urne mostrando la volontà di dare una sferzata sui temi principali del Paese in questo momento: lavoro, scuola e trasporti. Il leader del Carroccio si dice anche pronto a collaborare nel caso in cui dovesse prendere corpo l’eventualità di un Governo di scopo.
Crisi di Governo: chiamata alle urne o rimpasto, le opinioni dei leader
Di tutt’altro avviso, invece, Berlusconi che chiede maggiore celerità alla maggioranza nei provvedimenti e si dice pronto a tendere una mano al Governo ma soltanto in nome della pandemia: una volta sconfitto il virus, ognuno per la sua strada. “Bisogna fare presto”, ha detto il Cavaliere, riferendosi ai principali temi sull’agenda politica: la campagna vaccinale ha bisogno di una nuova sferzata e, inoltre – secondo Forza Italia – va approntata quanto prima la ripresa economica senza pensare agli schieramenti politici o a tatticismi di sorta. Almeno per ora.
Meloni, al contrario, ritiene che l’unica strada – se l’Esecutivo di Conte dovesse cadere – sarebbero nuove elezioni. Fratelli d’Italia non approva un nuovo Governo dalle larghe intese fatto di rimescolamenti: occorre mettere un punto. “Se le condizioni continuano ad essere queste, meglio voltare pagina” incalza la Meloni. Sulla questione è d’accordo anche Vito Crimi, l’attuale capo politico del Movimento Cinque Stelle, ai microfoni dell’ANSA ribadisce: “Non è possibile pensare a un Conte-ter in caso di crisi, non si può abbattere la casa e subito dopo fare un sorriso dicendo che va tutto bene”, conclude. Le tensioni aumentano e il tempo passa, mancano pochi giorni al nuovo DPCM: prima o dopo il 15 gennaio sapremo in maniera definitiva anche se a traghettarci fuori dalla pandemia sarà ancora Giuseppe Conte oppure un nuovo Primo Ministro.