Apatia, ansia e nervosismo ti accompagnano spesso? Non sempre si tratta di depressione: più spesso si tratta di una crisi emotiva.
Nel corso degli ultimi mesi abbiamo attraversato una situazione durissima dal punto di vista sanitario ma anche dal punto di vista psicologico. Com’è stato dimostrato e riportato da varie fonti (tra cui AGI) nei soli mesi che andavano da Marzo a Settembre 2020 i sintomi della depressione si erano manifestate un numero di individui 5 volte superiore rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente.
Questo però non vuol dire che l’ansia e altri sintomi clinici come tachicardia e mal di stomaco siano attribuibili esclusivamente a uno stato depressivo più o meno severo.
Al contrario, in moltissimi casi si può parlare di crisi emotiva o crisi emozionale: come si riconosce questo particolare stato emotivo? Attraverso l’educazione sentimentale, cioè attraverso l’abitudine a prendere coscienza delle nostre emozioni analizzandole ma soprattutto accettandole per quelle che sono.
Crisi emotiva: in bilico tra paura e speranza
La definizione di crisi emotiva o emozionale chiarisce come questa si differenzi dalla depressione e come abbia un esito leggermente diverso. La crisi emotiva o crisi emozionale consiste in un episodio psichico acuto della durata variabile (generalmente corrispondente a uno o due mesi) in cui si scatenano sentimenti intensi e contrastanti.
Le emozioni più ricorrenti in una crisi emotiva sono paura, rabbia, preoccupazione, tristezza ma anche speranza e desiderio che qualcosa avvenga al più presto. Lo sperimentare contemporaneamente emozioni così diverse porta il paziente a uno stato di impotenza e alla sensazione di trovarsi in un vicolo cieco, completamente impotente e vittima di una situazione impossibile da gestire con i mezzi emotivi e pratici a sua disposizione).
Quali sono le cause delle crisi emotive?
I fattori scatenanti di una crisi emotiva hanno tutti una profonda relazione con il cambiamento. Si sperimenta infatti una crisi emotiva nel momento in cui ci si trova in un momento di scelta o di transizione che può investire l’ambito privato, l’ambito pubblico o quello relazionale.
Per fare alcuni esempi pratici, una tipica crisi emotiva è quella che tutte le persone che sono state innamorate sperimentano nel doloroso momento in cui si sentono costrette a lasciare qualcuno perché hanno smesso di provare sentimenti d’amore. Ci si può anche trovare nell’ancor più dolorosa posizione di essere lasciati mentre si ancora molto innamorati della persona con cui fino a quel momento si è avuta una relazione.
In ambito pubblico o professionale una crisi di questo tipo si può scatenare nel momento in cui si decide di lasciare il proprio lavoro oppure si perde il proprio lavoro.
In ambito strettamente personale le giovani madri sperimentano molto spesso crisi emotive quando il parto si avvicina: si chiedono se saranno all’altezza del nuovo ruolo di madre e se riusciranno a portare a far fronte a tutti i nuovi doveri che questo nuovo ruolo implicherà.
In ognuna di queste situazioni nascono emozioni di segno opposto che generano conflitto: la gioia di essere madre si contrappone all’ansia di non essere all’altezza; la decisione di lasciare il proprio lavoro è spinta dalla speranza di trovarne uno migliore ma è resa più difficile dalla preoccupazione che questo non avvenga e che la rovina economica sia letteralmente dietro l’angolo; quando si stabilisce di lasciare qualcuno sono ben chiari i motivi per cui si è arrivati a quella scelta e spesso si è eccitati all’idea di un avventuroso futuro da single, ma ci sarà sempre la paura di rimpiangere quello che stiamo volontariamente lasciando e che ci ha dato grande stabilità in passato.
Fatte queste considerazioni è molto semplice capire come l’età dell’adolescenza esponga ripetutamente i ragazzi a questo genere di crisi, dal momento che proprio nel corso dell’adolescenza ci si trasforma nell’adulto che eravamo destinati a diventare ci poniamo domande importanti alle quali, nella maggior parte dei casi, non eravamo preparati: quale università scegliere? Quali amici frequentare? Come si riconosce il vero amore?
Quali sintomi sono scatenati da una crisi emotiva?
Una crisi emotiva o emozionale ha sintomi molto comuni a quelli dell’attacco d’ansia:
- Ansia (generalizzata o limitata ad attacchi episodici, brevi e molto intensi)
- Alterazione dell’umore (improvvisa apatia, depressione, irritabilità eccetera)
- Insonnia (che contribuisce a rendere più acuti gli altri sintomi depauperando il corpo e la mente delle energie necessarie ad affrontare positivamente la situazione)
A livello strettamente emotivo, le persone che si trovano a combattere con una crisi emotiva attraversano solitamente 4 fasi:
- Paralisi
Sotto la spinta di emozioni contrastanti ci si sente storditi, completamente incapaci di ogni tipo di reazione. È la sensazione che si sperimenta comunemente quando viviamo un lutto o una perdita (come la separazione dal partner) - Confusione
A causa del forte impatto emotivo appena ricevuto non siamo in grado di elaborare lucidamente le informazioni in nostro possesso, limitandoci a sentirci schiacciati da esse. Tutte le ipotesi che cominciamo a formulare per progettare una reazione ci sembrano incomplete, manchevoli o irrealizzabili - Irrazionalità
La crisi dà forma a pensieri intrusivi, cioè a pensieri negativi che insidiano la stabilità mentale di un individuo, spingendolo a covare enorme ansia per il presente e a guardare al futuro con angoscia smisurata, spesso causata da preoccupazioni immotivata. Schiacciato dalle sue paure la persona in crisi si chiude in se stessa e rifiuta ogni contatto con l’esterno
- Risoluzione
Molto spesso si tende a minimizzare i problemi mentali e di benessere psicologico convincendosi che si tratti di malesseri momentanei e di poco conto oppure provando molta vergogna nel parlarne o chiedere aiuto.
Bisognerebbe invece tener presente che non si esce da una crisi emotiva senza un aiuto esterno e che chiedere e ricevere aiuto è assolutamente fondamentale.
Le (inaspettate) armi per uscire da una crisi emotiva
I mezzi per uscire da una crisi emotiva possono essere molti e molto differenti tra loro a seconda della persona che li ricerca.
Una persona molto socievole potrebbe aver bisogno di trascorrere del tempo insieme agli amici, riuscendo a prendere nuovamente contatto con il mondo reale e non soltanto con quello spaventoso che sta inconsapevolmente costruendo all’interno della sua mente.
Una persona dall’animo artistico potrebbe essere “risvegliata” dalla crisi emotiva praticando forme d’arte, leggendo libri d’arte oppure assistendo a mostre o performance artistiche.
Una persona molto legata agli affetti familiari potrebbe invece aver bisogno di tornare al nido per un po’, sperimentando di nuovo la sicurezza e la serenità che vengono normalmente associate alla vita domestica.
Persone dal carattere completamente differente potrebbero invece isolarsi completamente dai propri cari perché trova ristoro nella solitudine.
Come si fa allora a decidere quali sono le nostre armi per uscire da una crisi emotiva? Purtroppo l’unica regola è esplorare a fondo la propria personalità alla ricerca di ciò che ci possa “dare una spinta” a percorrere la lunga e tortuosa strada per uscire dalla situazione di negatività in cui ci sentiamo intrappolati per ricominciare letteralmente a vivere.
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Come già accennato una crisi emotiva o emozionale propriamente detta dura al massimo un paio di mesi. Se una condizione emotiva così instabile dovesse durare più a lungo sarà assolutamente necessario cominciare un percorso terapeutico con uno specialista per analizzare a fondo i motivi della crisi e individuare le vie di uscita da essa.