In questi giorni di dolore e sgomento, non sappiamo come reagire, come affrontare la vita dopo il 13 novembre.
#PrayForParis, tutti noi abbiamo pregato per le vittime degli attentati parigini e per le persone a loro care. Abbiamo pregato perchè trovassero riposo, perchè trovassero pace, ma abbiamo pregato anche per noi stessi, per ritrovare un po’ di conforto e serenità.
Le preghiere stavolta però non bastano, o almeno questo è quello che sostiene il Dalai Lama.
Intervistato dalla Deutsche Welle, emittente tedesca, il capo spirituale tibetano ha affermato:
“La violenza è una reazione delle persone “limitate”, delle persone fuori controllo. Ad 81 anni, ritengo che la situazione non si possa risolvere attraverso le preghiere o con l’aiuto del governo. Dobbiamo iniziare a cambiare individualmente e solo successivamente potrà cambiare la società. Non possiamo risolvere questo problema solo con la preghiera. Io sono un buddista e credo nella preghiera, ma gli esseri umani hanno creato questo problema, e ora stiamo chiedendo a Dio di risolverlo. E’ illogico. Dio avrebbe detto di risolvercelo da soli, perché siamo noi ad averlo creato. L’unica soluzione possibile è un approccio sistematico per promuovere valori umanistici, di unità e di armonia. Se iniziamo a farlo ora, c’è la speranza che questo secolo sarà diverso dal precedente. E’ nell’interesse di tutti. Quindi dobbiamo lavorare per la pace delle nostre famiglie e della società; non ci aspettiamo l’aiuto di Dio, di Buddha o dei governi”.
“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” dunque, questa è l’unica via che ci condurrà alla pace. Dalai Lama docet.