La depressione è una condizione che modifica in modo negativo la qualità della vita. Ecco come riconoscerla.
Si sente parlare spesso di depressione ma in pochi sanno effettivamente riconoscerla. Ormai il termine “sono depressa” è talmente in uso da confondere le acque finendo con il mettere in ombra chi è davvero affetto da questa patologia nota anche come male dell’anima. Oggi, quindi, proveremo ad esplorare insieme i sintomi più manifesti in modo da aprire gli occhi su questo male ed essere il più possibile in grado di riconoscerla sia in noi stesse che nelle persone che ci circondano. Capire che qualcuno è depresso ci pone infatti nella condizione di riuscire a comprenderlo al meglio, di poter usare le parole più adatte per farlo stare meglio e di aprirgli gli occhi sull’eventuale necessità di chiedere aiuto.
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Depressione, un problema dalle due facce intercambiabili
Già a partire dal campo clinico, la depressione è così complessa da essere analizzata in due differenti modi. Secondo la psichiatria si tratta infatti di un problema causato da uno squilibrio biochimico al livello del cervello e pertanto l’unica cura riconosciuta è quella farmacologica.
Di diverso avviso è invece la psicologia secondo cui all’origine di una depressione c’è sempre una causa di tipo traumatico. Può trattarsi di un trauma subito in età infantile, di una situazione di forte stress o di uno shock che fa da causa scatenante come può essere la fine di una storia importante, un lutto improvviso o la perdita del lavoro.
Anche in questo caso la depressione viene scissa in due. Da una parte c’è la sindrome depressiva, una forma considerata normale e legata ad un singolo evento scatenante che porta appunto a deprimersi. Dall’altra c’è in vece la depressione definita maggiore che in questo caso viene annoverata a tutti gli effetti come una malattia e, in quanto, tale necessita di un approccio terapeutico per poter essere individuata, capita e curata.
Depressione i sintomi da riconoscere
Riconoscere una persona affetta da depressione maggiore non è sempre facile. Spesso si tende a nascondere i propri stati d’animo a se stessi o a gli altri, evitando di trovarsi in situazioni dove questi possono venire scoperti ed isolandosi nei periodi più bui. Ci sono, però, dei sintomi particolari che possono essere notati da un occhio attento e che si possono riassumere in:
- Mancanza di interesse verso la vita e tutto ciò che la riguarda
- Mancanza di energia anche nel compiere le azioni più semplici
- Cattivo umore sempre presente
- Costanti pensieri di morte o familiarità con concetti come il suicidio
- Mancanza di concentrazione
- Scarso appetito o alimentazione sregolata
- Cicli del sonno fortemente alterati
- Sonnolenza costante
- Senso di inadeguatezza nei confronti del mondo e delle altre persone
- Emicranie continue, nausee ed altri problemi di tipo psicosomatico
- Periodi improvvisi di iperattività che vengono sostituiti da altri di totale pigrizia
Queste sono cause che possono riscontrarsi anche in persone affette da una depressione minore e quindi legate a momenti della vita in cui le cose non sembrano andare per il verso giusto, dove si è subito un piccolo trauma che ne ha risvegliato uno più grande dal passato o dove un evento improvviso e inatteso ha fatto crollare il mondo della persona che si trova improvvisamente destabilizzata ed incapace di reagire.
Come curare la depressione
Per prima cosa è necessario riuscire a riconoscerla, senza confonderla con un breve periodo di tristezza. Fatto ciò andrebbe distinta tra le sue due forme: leggera e maggiore. Per far ciò è sempre meglio rivolgersi ad un esperto già ai primi sintomi o, qualora si trattasse di una persona vicina, davanti ad uno o più sintomi che indicano una potenziale depressione.
Solitamente per la depressione sopraggiunta a causa di un trauma si ricorre allo psicoterapeuta che, studiato il caso valuterà il piano d’azione. Questo può essere rappresentato da delle sedute di terapia o coadiuvato (in questo caso con l’aiuto di un medico che possa prescriverli) dall’aiuto di psicofarmaci. In caso il problema sia visibilmente da curare con degli psicofarmaci ci si può indirizzare subito dallo psichiatra o partire con lo psicoterapeuta che nel caso disporrà un incontro anche con un collega abilitato a curare la depressione maggiore nel modo più idoneo.
È molto importante riconoscere, in questi casi, l’importanza delle figure di riferimento alle quali rivolgersi e non esitare a cambiare qualora non ci si sentisse a proprio agio. La depressione, infatti, va curata con un approccio olistico, che veda cioè la persona nella sua interezza e non solo come una malattia da curare. Chi soffre di depressione va prima di tutto compreso e aiutato. Deve capire che essere depressi non significa essere deboli o aver fallito nella vita. Si tratta solo di aver perso la strada a causa di un incidente di percorso che ha messo in crisi tutto il sistema.
Un buon medico, quindi, sarà certamente quello in grado di coadiuvare l’eventuale psicoterapia con i farmaci, mettendo la persona depressa nelle condizioni di scoprire nuovi strumenti con i quali intervenire per vivere al meglio e combattere in modo attivo il proprio problema.
Come convincere una persona amica a rivolgersi allo specialista
Contrariamente a quanto si immagina, la depressione è una condizione piuttosto frequente che riguarda almeno il 15% della popolazione mondiale. I più colpiti sono i soggetti tra i 20 ed i 50 anni ma, in rari casi, il problema può comparire anche nei primissimi anni di età.
Se ci si rende conto che una persona a noi cara potrebbe soffrire di questo disturbo, la prima cosa da fare è farle sentire la nostra vicinanza. Ascoltare è già un primo passo per aiutare la persona depressa che, in genere, fa fatica ad aprirsi e confidare i propri pensieri, sentendosi sbagliata in quanto diversa dagli altri.
Subito, dopo, ed una volta raggiunto un rapporto di reciproca fiducia, si può iniziare a farla riflettere sulla possibilità di ricorrere ad un aiuto esterno. Il tutto senza insistere ma lasciando sedimentare la cosa. La scelta di chiedere aiuto dovrebbe infatti sorgere da chi sta vivendo la depressione se si desidera davvero un miglioramento. Degli incontri con lo specialista privi di collaborazione da parte del paziente sarebbero infatti del tutto inutili e porterebbero quest’ultimo ad avere maggior sfiducia verso quella che, invece, dovrebbe essere una figura alla quale affidarsi per stare meglio.
Detto ciò, per quanto possa essere utile cercare di spronare la persona amica invitandola ad uscire o a vivere esperienze nuove, è sempre meglio non forzarla troppo o il rischio sarà quello di farla sentire inadeguata, andando così ad aumentarne la sindrome depressiva. Meglio una proposta ogni tanto, tenendo conto delle sue inclinazioni e cercando di ricreare un ambiente idoneo e nel quale possa sentirsi protetta e al sicuro. Niente feste tra sconosciuti, se è una persona che per carattere è chiusa o timida, insomma. Ogni piccolo passo dovrà essere il più graduale possibile in modo da non creare inutili scossoni o nuove esperienze negative.
E se, invece, ad essere depressa fossi tu?
Per quanto strano, a volte riconoscere di avere un problema di tipo depressivo è davvero difficile. Si pensa sempre di essere immuni da questi problemi, evitando di riconoscerne i sintomi e questo anche quando questi sono più chiari che mai. Certo, sentirsi tristi non implica necessariamente la presenza di una qualsiasi forma di depressione, così come non lo è un brevissimo periodo in cui a causa di un lutto o della fine di una storia ci si sente improvvisamente come svuotati. Se la sensazione va aggravandosi o si fa permanente, però, si può iniziare a sospettare di una possibile depressione ed è proprio in questo caso che agire diventa fondamentale, soprattutto se si desidera prendere il problema quando è ancora agli inizi e quindi più facile da risolvere.
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Se pensi di avere un problema simile e non sai come fare, prova a confidarti con un’amica o, in sua assenza, chiedi aiuto ad uno dei telefoni amici predisposti a tale scopo. Parlare con qualcuno del tuo problema ti aiuterà a dargli una forma e ad affrontare al meglio la situazione che, in questo caso, necessita almeno di un primo colloquio con uno psicoterapeuta in grado di dirti se hai o non hai la depressione e, nel caso, capire insieme quale approccio è il più adatto alla tua situazione.
In ogni caso, che si tratti di te o di una persona vicina, ricordati sempre che l’arma più grande che hai contro la depressione è proprio quella di uscire dal guscio chiedendo aiuto. Buona fortuna!