Scopriamo insieme la dieta dell’astronauta. Un regime alimentare che riscuote sempre un grande successo.
Quando giunge il fatidico momento in cui mettersi a dieta non è più un opzione, scegliere quella più adatta al proprio stile di vita rappresenta una vera impresa. Così, capita spesso di tuffarsi su quella più chiacchierata del momento, specie se in giro i commenti sono più che positivi. Un esempio è quello della dieta dell’astronauta che ormai da qualche anno gira per il web, tornando a proporsi sempre in coincidenza con la prova costume e garantendo la perdita dei chili di troppo. Una dieta mal vista da molti nutrizionisti per via della quasi abolizione di pane e pasta a favore di proteine, verdure e grassi e che, di certo, va seguita solo per qualche giorno.
La dieta dell’astronauta, come dimagrire con pasti semplici e poveri di carboidrati raffinati
Il nome lascerebbe supporre un’alimentazione ben diversa da quella che viene invece proposta e che si presenta con una proporzione dei macro nutrienti ben diversa da quella della famosa dieta mediterranea. Il menu proposto, infatti ripartiti in modo da raggiungere il 25% di proteine, il 30% di carboidrati ed il 45% di grassi. Questi ultimi appaiono effettivamente alti rispetto al resto. Al contempo, però, la loro presenza, a fronte del basso quantitativo dei carboidrati, rende la percentuale di proteine assunte abbastanza bassa da non farla rientrare tra le iper proteiche. Ciò nonostante sono in tanti a considerarla tale e solo per la scarsa quantità di carboidrati raffinati presenti.
Menu settimanale
Ma cosa si mangia esattamente con la dieta dell’astronauta? Di certo non barrette o pasti liofilizzati ma alimenti di tutti i giorni.
Lunedì
Colazione: Un caffè amaro ed un panino piccolo di circa 60 grammi
Pranzo: Due uova con spinaci
Cena: Uno yogurt greco con frutta fresca ed una manciata di frutta secca
Martedì
Colazione: Un caffè amaro ed un panino piccolo di circa 60 grammi
Pranzo: 200 gr di formaggio emmenthal e qualche carota
Cena: Insalata mista condita con un cucchiaio di olio extra vergine d’oliva e 250 gr di pesce arrostito
Mercoledì
Colazione: Un caffè amaro ed un panino piccolo di circa 60 grammi
Pranzo: Pollo alla griglia con verdure grigliate e condite con un cucchiaio di olio extra vergine d’oliva
Cena: Due uova sode con carote
Giovedì
Colazione: Un caffè amaro ed un panino piccolo di circa 60 grammi
Pranzo: Una bistecca ai ferri (va bene anche di seitan o di tofu) ed un’insalata mista condita con due cucchiaini di olio extra vergine d’oliva
Cena: Uno yogurt greco con frutta di stagione e qualche manciata di frutta secca
Venerdì
Colazione: Un caffè amaro ed un panino piccolo di circa 60 grammi
Pranzo: Insalata di pomodori e carote con due uova sode ed un cucchiaino di olio extra vergine d’oliva
Cena: Pesce arrostito con verdure grigliate
Sabato:
Colazione: Un caffè amaro ed un panino piccolo di circa 60 grammi
Pranzo: insalata mista con 250 gr di prosciutto di tacchino e condita con due cucchiaini di olio extra vergine d’oliva.
Cena: Due uova sode con spinaci
Domenica:
Colazione: Un caffè amaro ed un panino piccolo di circa 60 grammi
Pranzo libero ma senza esagerazioni
Cena: Una bistecca ai ferri (va bene anche di seitan o di tofu) con insalata mista condita con un cucchiaio di olio extra vergine d’oliva
Per seguire al meglio la dieta è bene inserire tra i pasti principali una o due tazze di tè verde e bere circa due litri di acqua al giorno. Sono ovviamente banditi gli alcolici ed il sale va moderato e alternato con le spezie. Il panino è preferibile in versione integrale per apportare almeno un quantitativo minimo di fibre, indispensabili al corretto funzionamento dell’organismo.
Pro e contro di questa dieta
Come si evince dal menu appena descritto, a quest’alimentazione mancano del tutto i cereali integrali e la varietà di alimenti necessaria per vivere al meglio.
Il dimagrimento arriva solo grazie alla riduzione di calorie e al rapido calo di zuccheri che rende i grassi meno assimilabili. Ciò, però, può comportare problemi anche seri in chi ha problemi nell’andare di corpo, in donne in stato di gravidanza, in persone anziane o con patologie specifiche ed in soggetti diabetici o che soffrono di cali di zuccheri.
Per seguirla è quindi necessario il parere del medico, ed ancor più consigliabile è farsi seguire da un nutrizionista, in grado di rendere la dieta più adatta al fisico e alle esigenze di vita di chi decide di seguirla. Uno sportivo, ad esempio, necessita di più zuccheri per ottenere il meglio dalla prestazione sportiva. In ogni caso, questa dieta non va seguita per nessun motivo per più di 14 giorni anche se 7 risultano già più che sufficienti.