La differenza tra mamma e madre non è soltanto una questione linguistica: da essa dipendono l’equilibrio e la serenità emotiva di ogni bambino.
Quasi ogni bambino, fin dai primi giorni della sua infanzia, entra i contatto con la figura che lo accudirà in ogni bisogno e che lo farà sentire amato e protetto.
Questa figura concreta, pratica e presente coincide in tutto e per tutto con quella che i bambini imparano a chiamare mamma, pronunciando spessissimo queste due sillabe come prima parola di tutta la loro vita.
Una mamma però non può diventare madre se non riesce in qualche modo a diventare parte integrante della psiche del figlio. In quale modo? Nel modo più equilibrato e importante possibile.
Anche se le donne di ogni epoca si sono sforzate il più possibile per riuscire a essere mamme perfette, tutte hanno dovuto toccare con mano quanto difficile sia il compito di caregiver, ovvero di persona che si incarica in tutto e per tutto della cura psicologica e pratica di un altro essere umano.
Per questo motivo, prima di mettere al mondo un figlio le madri studiano, si preparano, tentando di diventare le madri migliori possibili. Per quanto si impegnino però, tutte le mamme finiranno per commettere piccoli e grandi errori, manifestare mancanze nei confronti dei propri figli e di se stesse, diventando in alcuni momenti dei pessimi esempi da seguire.
Anche se ogni mamma del mondo guarderà con assoluto terrore alla possibilità di sbagliare e di deludere suo figlio, è bene sottolineare ogni volta che se ne ha la possibilità che sbagliare è assolutamente normale e, in linea generale, perdonabile.
Commettere degli errori rende una donna indegna di essere mamma? No, ma di certo renderà più difficile la sua trasformazione in madre.
La madre, o Madre, con la lettera maiuscola, è un concetto che il bambino deve interiorizzare. Questo significa che un bambino che possiede un’idea interiore di madre sarà in grado di percepire la sicurezza e la calma che si genera da essa anche se la sua mamma non sarà sempre lì accanto a lui.
L’idea interiore di madre è quindi una rappresentazione ideale della mamma che ogni bambino ha conosciuto. Ogni adulto che è stato in grado di interiorizzare l’idea di madre si servirà di quell’idea nei momenti più difficili della sua vita, cioè quando si sentirà solo, sperduto, debole, quando avrà il compito di occuparsi di altri più deboli o più bisognosi di lui.
Avere una Madre interiore significa che l’adulto che è stato amato da bambino ha imparato ad amare e curare se stesso esattamente come faceva la sua mamma in carne e ossa, ripetendo i suoi gesti concreti ma anche i suoi gesti emotivi.
Inoltre, avendo sviluppato una grande empatia, il bambino che avrà interiorizzato la figura della madre sarà in grado di svolgere la funzione di “mamma” anche nei confronti di persone che non sono direttamente i suoi figli, ma che hanno bisogno di amore, affetto, compassione e sostegno.
La differenza tra mamma e madre sta tutta nella capacità di essere presenti anche quando si è assenti.
Per aver cura di suo figlio una mamma deve essere sempre presente, prevedere ogni possibile emergenza, fornire la sua cura, la sua assistenza, trasmettere pace e calma interiore.
Se la mamma riuscirà a insegnare al bambino a essere autosufficiente, ad affrontare le avversità con gli giusti strumenti e soprattutto con il giusto atteggiamento mentale, allora sarà sulla strada buona per compiere il passaggio da essere una mamma a essere una Madre.
Una Madre è presente anche quando non è con suo figlio, poiché suo figlio ha interiorizzato i suoi insegnamenti e ha imparato come metterli in pratica.
Dal momento che i figli interiorizzano tutti gli insegnamenti e i comportamenti della propria mamma, è bene che quest’ultima capisca bene cos’è importante trasmettere e cosa no.
Una madre ansiosa e molto severa trasmetterà al figlio ansia e l’abitudine a giudicare in maniera negativa tutto ciò che fa. In questo modo cresceranno bambini insicuri, che si lasceranno andare facilmente a un giudizio severissimo nei confronti di se stessi e anche degli altri, alimentando in altri ansie e paure.
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Una mamma che insegnerà al figlio a gestire i propri sentimenti, a prenderne coscienza e a scendere a patti con essi sarà quindi sulla buona strada per crescere un adulto indipendente, stabile dal punto di vista emotivo e dotato di grande autostima.
Molte mamme sono donne che hanno lottato moltissimo per mettere al mondo bambini e accudirli in maniera dignitosa. Questo però causa un attaccamento eccessivo al ruolo di mamma. Essere mamma significa invece sapere che al ruolo di mamma c’è un termine: da un certo punto in poi i figli diventeranno autosufficienti, svilupperanno idee e capacità proprie per affrontare le sfide del mondo, quindi quasi non avranno più bisogno di una mamma perché avranno una Madre interiore.
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Impedire ai figli di diventare autosufficienti, fare in modo che siano sempre e comunque dipendenti dalla mamma dal punto di vista pratico e da quello emotivo, è un errore madornale. I bambini cresciuti in questo modo saranno adulti a sviluppare con facilità i sintomi della dipendenza affettiva, proprio perché non avendo una madre interiore cercheranno disperatamente “nuove mamme”, cioè nuove figure di accudimento, tra le persone che incontrano.