C’era una volta il cinese in pigiama!
Da ormai 8 giorni è iniziata l’Expo: la città è invasa da turisti (cinesi e non)! Le 11 linee della metropolitana trasportano veloci gli abitanti in giro per la città, il cielo è azzurro come non si è mai visto prima… Ma c’è qualcosa che turba lo spirito di chi, come me, conosce bene la Cina, ci vive da anni, e ne ama ogni singola (stravagante) sfaccettatura.
Allo slogan ufficiale di : “Lasciare i pigiami a casa e diventare cittadini civilizzati della città ospite dell’Expo” la città, una volta popolata dalle 18:30 in poi di coloratissimi uomini e donne in ciabatte, ha perso ( speriamo solo temporaneamente) una delle sue peculiarità.
Dovete sapere che specialmente a Shanghai, che ha subito una fortissima influenza dei francesi del XX secolo, ci sono zone (stranamente) con case basse e viette strette strette. Dalle finestre escono canne di bambù alle quali sono appese grucce con i vestiti a stendere, stivali da pioggia ad asciugare, e anatre a seccare. Queste viette assomigliano un po’ ai nostri condomini: c’è un cancello all’ingresso e dentro dei piccoli giardini che ospitano una decina di casette. Tra le mura di questi cortili la gente si è sempre sentita a casa: ha cucinato sui marciapiedi, comprato dal conoscente che passava con il carretto, e si è sempre sentita libera di vestirsi in piena libertà.
Shanghai è una città estremamente umida, e le temperature estive possono toccare i 40°C con il 90% di umidità ( pensate che la notte in casa spesso ci sono 35°C), e cosa c’è di meglio di un paio di colorati pantaloni con cotone leggero e una t-shirt con un enorme panda sulla pancia per restare freschi e comodi?
Da qui nasce l’abitudine di indossare il pigiama. Chi quando torna a casa non si cambia e indossa una tuta per stare più comodi?! E quante volte non abbiamo voglia di cambiarci per scendere a prendere il latte e restiamo con la suddetta tuta?! Beh, qui accade lo stesso, l’unica differenza è che per praticità (e forse un po’ incuranti dell’igiene) i miei amici cinesi, mettono direttamente il pigiama. Quindi dalle 18.00 di sera in poi le strade sono sempre state invase da questi divertenti completi notturni!
Ma ora, e speriamo solo fino al 31 ottobre, non è più così! “ Shanghai non deve perdere la faccia. Indossare il pigiama in strada è contro le usanze tradizionali.” , riportano gli slogan. In strada da circa 6 mesi ci sono squadre di sorveglianza addette a punire chi va contro tale regola.
Siamo d’accordo a lasciare che una città perda una sua così divertente caratteristica? La cosa è davvero così grave a livello internazionale?!
Mah! Nel ricordo di quando una mia coinquilina scendeva al mercato sotto casa a Pechino con i pantaloni del pigiama, una felpa e le scarpe da ginnastica, rido!