Il dolore al piede è un sintomo che può dipendere da diverse ragioni. Vediamo come si manifesta, le cause e quando rivolgersi al medico.
Il dolore al piede è un problema molto diffuso che può colpire indistintamente tutta la popolazione e si tratta di un sintomo che può avere diverse cause.
Nella maggior parte dei casi si risolve spontaneamente e senza conseguenze, ma se il dolore è persistente e particolarmente intenso è bene rivolgersi ad un medico.
Scopriamo allora cos’è il dolore al piede, come si presenta, le cause e i casi in cui è bene rivolgersi al medico.
Dal dorso alla caviglia, dalla pianta sotto le dita all’arco plantare. Il dolore al piede può presentarsi su più zone e a seconda della parte colpita avrà differenti cause.
Le più frequenti, secondo quanto scrive l’Istituto Superiore di Sanità, dipendono da:
1) Distorsioni e stiramenti. Sono disturbi frequenti in particolare a carico di muscoli e legamenti. I motivi per cui si presentano possono essere delle banali cadute, scontri con oggetti o con persone, se si praticano sport da contatto, ma anche come conseguenza di movimenti improvvisi.
Nello specifico la distorsione avviene quando si ledono i legamenti a causa di una torsione mentre lo stiramento accade quando le fibre muscolari si distendono eccessivamente subendo un danno.
Per alleviare i sintomi di questi disturbi si può ricorrere alla terapia detta Price, ovvero: “protezione, riposo, ghiaccio (in inglese ice), compressione e elevazione”. E il medico in questo caso potrà prescrivere degli antidolorifici.
2) Gotta. Altre causa è la gotta, un tipo di artrite che provoca la formazione di acido urico nelle articolazioni. Si verifica con attacchi improvvisi e provoca dolore intenso, arrossamento e gonfiore. Per curarla si può ricorrere a impacchi di ghiaccio e farmaci antidolorifici non steroidei e antinfiammatori.
3) Verruche. Si tratta di escrescenze che si sviluppano sulla pianta del piede e possono diventare dolorose quando si appoggia il piede o si cammina. Sono di forma rotonda, di colore bianco e al centro hanno un puntino nero. Possono sparire da sole o curate con pomate e gel appositi, altrimenti bruciate dal dermatologo.
4) Vesciche, calli e duroni. Spesso provocati dalle scarpe che provocano attrito sul piede. Le vesciche in genere spariscono da sole, oppure si possono curare con cerotti appositi. Calli e duroni possono regredire da soli o curati da un podologo se iniziano ad essere particolarmente fastidiosi.
5) Alluce valgo. Si tratta di una deformazione dell’alluce e si presenta con dolore e gonfiore nella zona alla base dell’alluce. Un problema che colpisce soprattutto le donne. E se non curata può peggiorare, per correggerlo bisogna indossare scarpe comode e plantari adatti, ma se non basta bisogna intervenire chirurgicamente.
6) Unghie incarnite. Capita quando l’unghia cresce dentro la pelle intorno all’unghia stessa, provocando rossore, dolore e gonfiore. Per ovviare al problema occorre tagliare l’unghia allontanandola dalla pelle, facendo attenzione a non infettare la zona e disinfettandola bene quando si compie l’operazione. Altrimenti ci si può rivolgere a un podologo per sistemarla.
7) Fasciosi plantare. È un danno alla fascia plantare che si estende dalla base delle dita del piede al tallone e provoca dolore. In genere colpisce le persone sovrappeso tra i 40 e i 60 anni, o che stanno molto tempo in piedi. Se non si risolve con la fisioterapia e le iniezioni occorre fare un intervento chirurgico.
8) Neuroma di Morton. Si tratta di una malattia causata dall’aumento di un nervo tra le dita dei piedi. Può svilupparsi portando calzature non adeguate, e se indossare scarpe adeguate o assumere medicinali cortisonici o farmaci antidolorifici per alleviare il dolore non sortiscono gli effetti sperati bisogna intervenire chirurgicamente.
9) Metatarsalgia. Si manifesta nella parte anteriore della pianta del piede, in corrispondenza delle ossa che compongono il metatarso. Si presenta con un bruciore o dolore acuto e può essere da lieve a intenso, peggiorando quando si cammina. A provocarlo sono le scarpe strette, il sovrappeso, o uno sport ad alto impatto. Anche qui si può intervenire con la “terapia Price”. In rari casi si interviene chirurgicamente.
10) Artrite. Si verifica soprattutto negli anziani. Provoca gonfiore nelle articolazioni. Per ridurla occorre indossare scarpe adeguate poi si possono prendere antidolorifici, applicare antinfiammatori e fare fisioterapia. Ma in alcuni casi occorre l’intervento chirurgico.
11) Artrite reumatoide. È un tipo di artrite causato dal sistema immunitario dell’organismo che attacca le articolazioni del piede, ma non solo, causando infiammazione, dolore e gonfiore. Per alleviare i disturbi occorrono dei farmaci che rallentano anche la malattia. Inoltre, servono sedute di fisioterapia e a volte è previsto l’intervento chirurgico.
12) Lesioni del tendine di Achille. Dolore e rigidità nella parte posteriore del tallone potrebbero segnalare un danno al tendine di Achille. Il dolore si può alleviare stando a riposo, applicando ghiaccio e prendendo farmaci antidolorifici. Se si avverte un dolore improvviso e una specie di scatto potrebbe esserci una frattura quindi occorre andare dal medico il prima possibile.
13) Edema. Se tutto il piede è dolorante, pesante e gonfio, può essere presente un edema, ovvero un accumulo di liquido acquoso nei tessuti che provoca gonfiore nella zona interessata. Se il dolore si intensifica è bene rivolgersi al medico o al pronto soccorso..
14) Corpi estranei nella pelle. Può capitare che il dolore al piede sia provocato da un corpo estraneo penetrato all’interno di esso. Se il corpo estraneo è in superficie possiamo provare a rimuoverlo da soli, altrimenti se è in profondità occorre rivolgersi al medico.
15) Problemi legati al piede diabetico. Chi soffre di diabete può avere disturbi anche ai piedi. Esso può danneggiare i nervi e i vasi sanguigni provocando molto dolore. In tali casi occorre consultare il medico per ricevere le cure più consone.
16) Osso incrinato o rotto, ovvero la frattura. La causa è quasi sempre un infortunio che può essere provocato da un’attività sportiva o da un’azione accidentale. Altrimenti può essere la causa dell’osteoporosi. Anche in questi casi è ben consultare il medico.
(Fonte: Istituto Superiore di Sanità)