Nuovo caso di detenzione di materiale e pedofilia in Italia. Il tutto questa volta nella regione Puglia. I dettagli delle indagini e dell’arresto.
Un giorno, si spera non lontano, capiremo che nella nostra nazione vi è concretamente un problema di diffusione di materiale pedopor**grafico. Una emergenza che purtroppo c’è e che dovremmo combattere a gran voce.
Se nel mondo virtuale vi è questo gravissimo problema bisognerebbe intervenire in prima linea per scongiurarlo, siccome stiamo parlando di detenzione di materiale a sfondo sessuale ritraenti minori spesso piccolissimi.
Questo di cui parleremo ora è solo uno dei tanti casi che si sono susseguiti in questi mesi di pandemia. In questo caso siamo nella regione Puglia e l’uomo è un 45enne operaio. Vediamo in dettaglio.
Ennesimo caso di pedofilia in Italia, questa volta la Polizia Postale della regione Puglia ha arrestato per pedopo**ografia un operaio tarantino di 45 anni, eseguendo una ordinanza di custodia in carcere dal Gip del Tribunale di Lecce.
L’uomo è stato accusato di aver detenuto e continuato a detenere ed anche addirittura diffondere attraverso un archivio a lui riconducibile una ingente quantità di foto e video a contenuto sessualmente esplicito.
L’archivio degli orrori mostrava molte immagini in cui erano ritratti bambini anche di pochi anni durante atti sessuali espliciti con adulti. Una scena dell’orrore ai limiti del surreale che mai un genitore, una persona, potrebbe tollerare.
Ne è conseguita una perquisizione personale, poi domiciliare ed anche informatica. Grazie ad esse sono stati trovati filmati e immagini archiviati su diversi dispositivi, anche telefonici.
Il centro di tutto è però quel cloud che, posto sotto sequestro, custodiva in modo particolare un link per poter accedere a cartelle la cui fruizione era consentita pubblicamente, senza necessità di password, per un’agevole diffusione delle immagini.
All’arresto del 45enne si è arrivati con indagini avviate dalla Polizia Postale di Foggia, dirette inizialmente, secondo quanto riportato dall’ansa, dalla Procura di Bari e che hanno portato al decreto di perquisizione, poi continuate dalla Procura di Lecce.
Un ennesimo caso che dimostra quanto in realtà un problema nella nostra nazione effettivamente ci sia e che tali atti andrebbero contrastati anche con maggiore sensibilizzazione sulla materia.
E’ necessaria una maggiore consapevolezza del problema ed una maggiore sicurezza all’interno degli spazi digitali, soprattutto per i più piccoli.
Seguiranno aggiornamenti.