Quando dobbiamo andare ad un colloquio con i maestri o con i professori dei nostri figli, ad una riunione per le attività extra scolastiche alle quali potrà iscriversi nostra sorella minore o ad altre cose simili, dobbiamo avere un look adeguato. Niente di speciale e nulla di eccessivo, vanno però tenuti a mente gli errori da evitare.
Le arpie, mostruose creature che fanno parte della mitologia greca, erano uccelli rapaci con il volto di donna che, non solo Enea (a Creta), alcuni protagonisti delle storie antiche ebbero la disgrazia di incontrare sul loro cammino. Oggi definiamo così le rivali, le altre donne particolarmente maligne, le nemiche che troviamo nella vita e chi parla male di noi. Nell’ambiente scolastico – e tra le madri in generale – ce ne sono parecchie ed iniziare con il dare meno motivi possibili di spettegolare è una buona idea.
Con outfit impeccabili al punto giusto e savoir-faire potremo fare bella figura e scampare alle antipatie.
Come regola di base andranno dimenticati tutti quei capi che urlano “vorrei essere una teenager”. Per fortuna non lo siamo più, ed a maggior ragione quando si ha un figlio, non ha alcun senso logico voler apparire eccessivamente giovani. L’’indesiderato effetto sarà quello delle ridicole che mostrano gli addominali, delle nostalgiche vestite come la nipote o cose simili. No e ancora no a farsi ridere dietro.
Altro classicone è quello della “mamma da acchiappo”. Se facciamo mente locale ci tornerà sicuramente in mente la madre di quale compagna/o di classe si conciasse in un certo modo. Per chi ha un ruolo genitoriale invece basterà pensare a quella madre che si presenta ai consigli di classe in fantasie animalier, con scollature profondissime, tacchi a spillo da quindici centimetri anche di prima mattina o alle minigonne inguinali per far colpo su tutti e nessuno. Sia chiaro, quando si è mamme si è sempre e soprattutto donne ma è il contesto ad essere sbagliato.
Evitare di emulare la maestra piena di charms e sonagli sarà un’altra ottima strategia di stile. Sì deciso a giacche dal taglio maschile, blazer in lana (ma niente di troppo corto in vita o di striminzito). Nessuno dice che ci si debba vestire come delle monache di clausura ma nemmeno come giovani donne alla prima cotta.
Scegliere un jeans basic, una camicia rosa cipria in raso o blu, un pullover con scollo a V ton sur ton e finire il tutto con un mocassino marrone o un tronchetto nero ci farà apparire in ordine, attente e credibili. Non siamo sotto esame ma un po’ per la sindrome dello studente che ritorna ed un po’ per una tranquillità propria, indossare abiti normali che ci facciano sentire a nostro agio si rivelerà la soluzione migliore.
Silvia Zanchi