Covid, estate 2021. Le spiagge riapriranno? Per Andrea Crisanti “l’opzione è da non prendere assolutamente in considerazione”. Daniela Santanchè insorge
Emergenza Covid: che ne sarà dell’estate 2021? Le spiagge riapriranno? Per Andrea Crisanti è “un’opzione da non prendere assolutamente in considerazione”. Il virologo è molto preoccupato per i primi casi della variante brasiliana del virus isolati in Italia. Un’intera famiglia di Poggio Picenze, in Abruzzo, è risultata positiva di ritorno da un viaggio in Brasile. Gli esperti temono che la mutazione sudamericana del Sars-CoV2 possa essere resistente ai vaccini. Pare ci siano dei primi riscontri in tal senso. Crisanti, nella trasmissione Un Giorno da Pecora su Rai Radio1, ha affermato: “Questa estate dovremo essere più cauti rispetto allo scorso anno”.
Il professore spera che si possa ritornare in spiaggia ma, al momento, non ritiene che questa sia la priorità. C’è la campagna vaccinale da tutelare, evitando un’impennata dei contagi. “Se sono chiusi cinema, bar e ristoranti – ha detto il virologo – non si capisce perché dovrebbero essere aperte le spiagge. Perché sono all’aperto? Anche le discoteche erano all’aperto”. Il tema è delicato ed è già botta e risposta a distanza.
Daniela Santanchè non la pensa come Crisanti e dice la sua in un post su Facebook. L’esponente di Fratelli d’Italia picchia duro e replica al virologo. “Crisanti cancella l’estate – ha scritto Santanchè aggiungendo – ‘bisogna vietare le spiagge’ e dice pure no alle urne”. L’imprenditrice insorge perché, tutto questo, “vorrebbe dire distruggere il settore turistico, ridurre migliaia di famiglie alla fame“. La Santanchè, rivolgendosi a Crisanti conclude scrivendo: “Si rende conto di cosa dice?”
Il Covid ha provocato una crisi economica gravissima che non coinvolge solo il settore balneare. Sono sul piede di guerra anche baristi e ristoratori. Il 15 gennaio è iniziata la disobbedienza civile di #ioApro1501 per dire no a divieti e restrizioni introdotti dal governo. Si fa fatica a programmare iniziative di rilancio economico in un clima di incertezza generale.
E’ attesa per l’approvazione del Decreto Ristori 5. Attività commerciali e categorie produttive lamentano, però, aiuti economici inadeguati rispetto alle reali perdite di fatturato. Anche il settore turistico è in ginocchio. Le città d’arte sono svuotate di presenze dall’estero da quasi un anno. Molte strutture ricettive hanno già chiuso per sempre.
La speranza condivisa da molti operatori è che si possa ripartire, almeno a fine primavera, per non perdere un anno intero di lavoro.