Il Tribunale di sorveglianza di Milano ha dichiarato estinta la pena per l’ex premier Silvio Berlusconi, che lo scorso 8 marzo ha terminato l’esperienza alla Sacra Famiglia di Cesano Boscone, scontando i 10 mesi e mezzo di affidamento in prova ai servizi sociali, a seguito della condanna definitiva a 4 anni di carcere per il caso Mediaset, di cui tre anni sono stati coperti dall’indulto.
Il tribunale, dopo aver preso atto dell’esito positivo dell’affidamento in prova ai servizi sociali, ha inoltre dichiarato estinta anche la pena accessoria dell’interdizione per 2 anni dai pubblici uffici e così il leader di Forza Italia potrà entrare nuovamente in possesso del suo passaporto e recarsi all’estero, ma potrà anche tornare a votare.
Tuttavia, in base alla legge Severino, il cavaliere rimarrà incandidabile per sei anni, ovvero fino al 2019. In base alle indiscrezioni, Berlusconi potrebbe cercare di ottenere la “riabilitazione”, prevista dalla norma in modo da anticipare di circa un anno il rientro in politica. L’ex premier non ha più dunque l’obbligo di dimora in Lombardia e finalmente potrà recarsi a Roma e tornare nella sua attività politica.
Mentre si attende ancora l’esito del ricorso alla Corte di Giustizia europea per l’annullamento della sentenza Mediaset, la Procura generale ha però la facoltà di impugnare il provvedimento.
Esultano i colleghi del partito di Forza Italia, tra i quali Gianfranco Rotondi scrive su Facebook “Vai Silvio!”, sottolineando che “dopo la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano è quasi pronta la primavera di Berlusconi. Manca solo l’ingiusta Severino che va cambiata”.