Com’era prevedibile l’apertura ufficiale dell’Esposizione Universale di Milano Expo 2015 è stata accompagnata da disordini che hanno adombrato la cerimonia inaugurale con le più alte cariche dello stato tra cui il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano e numerosi ministri quali il ministro dell’agricoltura Maurizio Martina, Graziano Delrio, il ministro agli affari esteri Paolo Gentiloni e dell’interno Angelino Alfano.
“Non ci credevano in tanti, ora grazie al sudore dei lavoratori e delle lavoratrici l’Expo è realtà”, ha detto Renzi sottolineando che “non è ancora una scommessa vinta, abbiamo sei mesi per vincerla. Siamo un grande Paese, abbiamo una grande forza, un grande ruolo”.
Il premier ha poi lanciato una frecciatina a chi pensava che il Belpaese con numerosi ritardi e polemiche non ce l’avrebbe mai fatta ad arrivare alla fine dei lavori: “Basta piangersi addosso, come vorrebbero i professionisti del non ce la farete mai. Cari signori professionisti, stamattina avete la vostra risposta”, ha pertanto affermato il premier. Dal canto suo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non ha partecipato alla manifestazione, ma ha mandato un messaggio tramite un’intervista al Corriere della Sera auspicando che “Expo sia un punto di svolta, per cui oggi parte un nuovo ciclo. Non ho mai avuto dubbi sulla capacità dell’Italia di ripartire e i segni di vitalità sono già visibili alla partenza della manifestazione”.
Nel tardo pomeriggio si è poi svolta la prima del Turandot di Giacomo Puccini, con la direzione del maestro Riccardo Chailly al Teatro la Scala al quale hanno preso parte le cariche dello Stato e numerosi rappresentanti esteri, in occasione di Expo.
Mala giornata milanese è stata connotata anche da disordini scaturiti dal grande corteo “No Expo” al quale hanno preso parte anche un centinaio di manifestanti stranieri. Ad un certo punto, un gruppo si è distaccato dal corteo dando vita a degli scontri con le forze dell’ordine, con tanto di lancio di pietre e di lacrimogeni. Una vera e propria guerriglia urbana con una barricata e roghi per cui sono state arrestate 15 persone, tra le quali 5 italiani e 10 stranieri. Il bilancio contra anche 7 carabinieri leggermente feriti e 4 poliziotti contusi