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Extrasistole: quando diventa preoccupante? Tutti i sintomi e le cause

Extrasistole, quando diventa preoccupante: tutti i sintomi e la cause (istock Photos)

Extrasistole: quando diventa preoccupante per il nostro benessere? Come intervenire in tempo cercando di capire i sintomi e le cause

In medicina l’extrasistole sono battiti cardiaci anomali, sia per sede che per momento di insorgenza. Gli impulsi di contrazione, infatti, insorgono prematuramente rispetto allo stimolo normale. Tali contrazioni anomale, o extrasistoli, sono separate dalla successiva contrazione regolare da una pausa più lunga del normale. L’extrasistole è, dunque, un’aritmia del cuore caratterizzata da impulsi di contrazione cardiaca (sistoli) aventi una comparsa prematura e/o una sede d’origine diversa dal nodo seno atriale.
L’extrasistole è di gran lunga la più comune aritmia cardiaca, sia in individui sani, sia in individui con disturbi di cuore (cardiopatici), tanto che alcuni medici cardiologi affermano che ogni individuo, almeno una volta nella vita, ha presentato un episodio di sistole prematura/ectopica.

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Extrasistoli: con quali modalità si presentano

Extrasistoli cos’è, come intervenire (Istock Photos)

Le extrasistoli possono comparire con modalità diverse. Possono quindi essere:

  1. Sporadiche. L’extrasistole è un fenomeno isolato.
  2. A coppie. Avvengono due fenomeni extrasistolici successivi l’uno all’atro.
  3. A salve. È il termine che indica il succedersi di tre o più fenomeni extrasistolici.

Inoltre, le extrasistole possono distinguersi anche per la sede d’origine. Pertanto, si può possono classificare nel seguente modo:

  • Extrasistoli sinusali. Queste sono eventi assai rari. L’origine del battito prematuro risiede in una parte del nodo seno atriale bbastanza diversa da quella che solitamente fa da segnapassi dominante.
  • Extrasistoli atriali. Si posizionano al secondo posto in una scala di frequenza di comparsa. L’impulso di contrazione, prematuro rispetto a quello sinusale, si può generare in un qualsiasi punto della muscolatura dell’atrio. Gli effetti dipendono da quanto precoce è l’insorgenza dell’extrasistole: tanto più questa è precoce, tanto maggiori sono le probabilità che i ventricoli siano ancora in fase diastolica (cioè di rilassamento) non eccitabile. Pertanto, il miocardio ventricolare non si contrae, pur ricevendo lo stimolo.
  • Extrasistoli giunzionali atrioventricolari. Sono poco frequenti, risiedono al terzo posto per frequenza di comparsa. La zona precisa d’origine è in prossimità del nodo atrioventricolare, o tra atri e ventricoli. L’impulso, generandosi tra le due cavità cardiache, può propagarsi verso entrambe, stimolando prima gli atri o prima i ventricoli. Ne risulta, pertanto, che la conduzione dell’impulso è disordinata ed anomala.
  • Extrasistoli ventricolari. Sono in assoluto le sistoli premature più frequenti. Originano in un punto qualsiasi dei ventricoli e possono propagarsi verso gli atri. All’extrasistole dei ventricoli, segue lo stimolo sinusale, il quale, però, incappa nella non eccitabilità del miocardio (in quanto ha ricevuto da poco uno stimolo prematuro). Pertanto non c’è una risposta efficace al battito normale. Questa mancanza di recettività muscolare si traduce in una pausa, detta compensatoria con sensazione di “perdita del battito”.

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Quali sono i sintomi e i fattori dell’extrasistole?

extrasistole: quali sono i sintomi? (Istock Photos)

L’extrasistole può non provocare alcun sintomo nel soggetto (uomo/donna) che si sente bene e può non accorgersi mai delle contrazioni anomale del suo ritmo cardiaco, specie se è solo una ed il soggetto in quel momento è distratto da qualche attività. Più spesso invece determina una sensazione spiacevole, descritta come un “battito più forte di altri” alla regione precordiale, un “tuffo al cuore”, una sensazione di apparente arresto/ripresa del battito che crea una profonda ansia – specie se si avverte per la prima volta – ed una generale sensazione di instabilità corporea in questi casi, infatti, il soggetto – specie l’anziano – tende a cercare un appoggio.  Gli altri sintomi tipici sono:

  1. Sensazione molesta nel torace, simile al frullio di ali.
  2. Palpitazione
  3. Ansietà.
  4. Vertigini
  5. Nausea
  6. Pallore
  7. Debolezza.

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Per ciò che riguarda, invece i fattori dell’insorgenza di extrasistoli, questi possono essere asintomatiche o causare palpitazioni. In alcuni casi, sono avvertite come un forte colpo dentro il petto o in gola, oppure come battiti cardiaci mancati o saltati. Le extrasistoli sono estremamente frequenti, sia nelle persone del tutto sane che nei pazienti con una cardiopatia sottostante. Le extrasistole possono manifestarsi anche nei bambini di qualsiasi età. Nella maggior parte dei casi, non si tratta di un disturbo preoccupante e patologico; queste alterazioni del ritmo cardiaco, infatti, possono osservarsi in una persona sana a causa di emozioni intense o condizioni di stress o deprivazione di sonno. Altri fattori che possono predisporre alla comparsa di una contrazione cardiaca anomala e anticipata includono:

  • abuso di caffeina,
  • il fumo e l’uso di stupefacenti, come per esempio la cocaina.
  • ansia;
  • stress;
  • astenia (stanchezza);
  • sforzi fisici intensi;

Le extrasistoli sono frequenti in corso di alcune cardiopatie e patologie, tra cui

  • infarto,
  • ischemia cardiaca,
  • aumento del volume del cuore o scompenso cardiaco.
  • Malattie della tiroide (soprattutto l’ipertiroidismo)
  • processi patologici a carico di altri organi diversi dal cuore (es. meteorismo, stitichezza e malattie colecistiche) possono essere causa indiretta di extrasistoli.
  • Può capitare a volte che ad innescare battuti prematuri siano la febbre ed il livello insufficiente di potassio nel sangue
  • Altre volte, l’extrasistole è idiopatica, cioè non ha origine da una causa ben precisa.
  • Intossicazioni da digitale;
  • Alterazioni ormonali.

Quello che abbiamo appena chiarito non deve però farci sottovalutare la presenza di extrasistoli, specie se compaiono più volte e durano a lungo: anche se raramente, le extrasistoli possono infatti essere un campanello di allarme per una di queste patologie sopra descritte.

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Dobbiamo anche specificare che in soggetti assolutamente sani le extrasistoli possono comparire frequentemente dopo un pasto abbondante e possono essere legate a distensione del fondo gastrico o alla presenza di un’ernia iatale. Una extrasistole sporadica non ci deve far troppo preoccupare. Diverso è il discorso nel caso di episodi di extrasistoli prolungate e spesso recidivanti: in questo caso vi è  bisogno di ulteriori accertamenti, specie se associata ad altri sintomi come ad esempio:

  • dolore al petto,
  • costrizione toracica,
  • improvvisa mancanza di forza,
  • perdita di coscienza.

Come può comparire una extrasistole

L’extrasistole può essere isolata o comparire in serie, detta anche non isolata. Nel primo caso l’extrasistole compare in maniera sporadica, con un singolo battito prematuro inserito in un ritmo normale;  Nel secondo caso, i battiti extrasistolici possono verificarsi in successione, dando luogo a un ritmo diverso da quello normale (in genere, con una frequenza più alta) o alternarsi ai battiti sinusali. Le extrasistoli possono presentarsi anche sotto forma di “scariche”:

  • coppia di extrasistoli;
  • tripletta di extrasistoli;
  • più extrasistoli.

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L’extrasistole in gravidanza: il feto ne risente?

extrasistole in gravidanza, i sintomi (Istock Photos)

Durante la gravidanza è possibile avvertire episodi di extrasistole, anche se la donna non ne soffriva in precedenza. Avere episodi di extrasistole durante la gravidanza è un fatto molto comune a molte donne in stato interessante, in quanto la gestazione apporta una serie di cambiamenti fisiologici importanti, e tali cambiamenti potrebbero influenzare anche il lavoro cardiovascolare, e provocare di conseguenza la classica extrasistole. Inoltre l’ansia e stress, assolutamente “normali” durante la gravidanza, possono aumentare la possibilità di aritmie. Le future mamme devono stare tranquille, perché episodi sporadici di extrasistole non sono pericolosi per il feto. Diverso è il discorso nel caso le aritmie durino a lungo e si ripresentino più volte nell’arco della giornata: in quel caso è conveniente avvertire il proprio ginecologo e consultare un cardiologo per una visita più approfondita che escluda patologie importanti e complicanze per il feto e la mamma.

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Come si diagnostica un’extrasistole e come prevenirla

extrasistole, quali esami fare e come si diagnostica (istock photos)

L’esame più immediato è quello del polso. Tale esame permette di constatare al medico, intervallate alle pulsazioni normali, pulsazioni di scarsa ampiezza, anticipate, seguite da una pausa più o meno lunga e quindi da una pulsazione più energica.

La diagnosi importante è, però, basata sull’esame elettrocardiografico. Di solito, nei pazienti che non sono affetti da cardiopatia, non è necessario un trattamento, salvo evitare i fattori scatenanti. Talvolta, possono essere prescritti farmaci ß-bloccanti (es. dopo un infarto del miocardio acuto). Altri antiaritmici, pur essendo efficaci nei confronti delle extrasistoli, andrebbero evitati, in quanto aumentano il rischio di aritmie più serie.

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Dunque  per uno studio delle extrasistoli accurato è quindi indispensabile l’esame elettrocardiografico, (l’ECG), che consente di stabilirne con esattezza la sede d’origine, la posizione nel ciclo cardiaco, il modo di raggrupparsi, se cioè sono isolate  o se si inseriscono regolarmente nel ciclo cardiaco, dando luogo ad un ritmo bigemino (extrasistoli che compaiono dopo ogni battito sinusale);o trigemino (extrasistoli che compaiono ogni due battiti sinusali). Grazie al tracciato dell’elettrocardiogramma si può quindi capire cause ed impostare conseguenti terapie delle extrasistoli. Un altro importante esame è rappresentato dall’ Elettrocardiogramma dinamico secondo Holter. Si tratta di un normale ECG, con la differenza, assai vantaggiosa, che il monitoraggio si protrae per 24-48 ore, senza impedire al paziente di svolgere le normali attività di vita quotidiana. È utile qualora gli episodi extrasistolici siano sporadici e non prevedibili.  Un ruolo di rilevanza è da attribuire, ai fini della diagnosi, anche all’anemnesi, cioè la raccolta di informazioni, da parte del medico, di quanto descrive il paziente in merito agli attacchi extrasistolici. Si rende necessaria l’anamnesi perché, come si è detto, le extrasistoli insorgono, frequentemente e con episodi distanti giorni/settimane l’uno dall’altro, anche in coloro che non hanno disturbi patologici di altra natura.

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In ultimo, per prevenire gli episodi di extrasistole, bisogna eliminare quei fattori di rischio che possono concorrere a sviluppare una cardiopatia. Quindi  evitare di fumare e assumere troppa caffeina. Il fumo oltre a scongiurare fenomeni extrasistolici nell’immediato, allontana anche il rischio di sviluppare una cardiopatia in futuro. Altrettanto importante è l’attività fisica, il cui svolgimento ha effetti positivi sugli stati d’ansia e di stress che possono affliggere un individuo. È stato infatti osservato come l’esercizio fisico riduca le extrasistoli in molti soggetti. Condurre una vita il più possibile tranquilla e rilassante (per quel che si può fare).

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