La febbre nel neonato non è un evento raro ma per fortuna facilmente affrontabile con la supervisione medica. Scopriamo quali possono essere le cause e le possibili cure.
Anche i neonati possono andare incontro alla febbre e non senza molta apprensione da parte dei genitori. Ricordando che con una febbre riscontrata in un bambino appena nato va immediatamente allertato il medico pediatra che valuterà o meno il trasporto del bimbo presso un pronto soccorso pediatrico, ecco alcune informazioni di base e consigli divulgati dagli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
La febbre può essere sintomo di un’infezione o anche frutto di un ambiente o di abbigliamento troppo caldi. Scopriamo quali possono essere le cause principali delle febbre in un bambino appena nato e cosa fare.
La febbre è in generale una risposta immunitaria dell’organismo all’azione di virus e batteri ed è caratterizzata da un‘innalzamento della temperatura corporea oltre i valori considerati normali. Si può parlare di febbre quando la temperatura rettale supera i 38.5°C e quella cutanea i 38.00°C.
La Febbre in un neonato può comparire banalmente se un bimbo si trova in un ambiente eccessivamente riscaldato o se coperto in modo importante, ma anche in seguito all’azione di una malattia infettiva. In ogni caso la prima cosa da fare sarà quella di consultare il medico pediatra per un’attenta e tempestiva valutazione.
I sintomi principali della febbre, sono temperatura elevata oltre i 38°C rilevabile sia sotto l’ascella che per via rettale, pallore, viso cianotico, mucose pallide, problemi respiratori, affaticamento, tono muscolare ridotto, inappetenza, vomito e in generale una scarsa reattività agli stimoli.
Se un neonato presenta febbre, la prima cosa da fare è consultare il medico pediatra ed eventualmente condurlo presso il primo pronto soccorso pediatrico più vicino senza coprirlo eccessivamente, poi come sottolineato dagli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù:
“Il farmaco antifebbrile solitamente utilizzato in epoca neonatale è il Paracetamolo, in grado di attivare un meccanismo biochimico che favorisce la dispersione del calore e di esercitare un effetto antinfiammatorio ed antidolorifico. La sua somministrazione è raccomandata per temperature superiori a 38.5°C, in quanto di per sé la febbre rappresenta un meccanismo di difesa in quanto rende l’organismo un ambiente sfavorevole per la sopravvivenza e per la moltiplicazione di eventuali germi. A seconda del quadro clinico potrebbe inoltre essere necessaria la somministrazione di una terapia antibiotica in ambiente ospedaliero. Se il neonato è allattato al seno, è importante che l’allattamento venga proseguito con costanza, poiché il latte materno conferisce un’importante protezione immunitaria. È inoltre fondamentale garantire un’accurata igiene delle mani di tutti coloro che hanno contatto con il neonato per evitare la diffusione dei germi”
Quindi se un neonato presenta febbre alta sarà essenziale mantenere la calma e contattare immediatamente un medico come in caso di ogni malanno stagionale, come ad esempio la tosse.
Fonte: ospedalebambinogesu.it