Il quarto fiore per curare l’eccessiva dedizione verso gli altri
Il nome Centaurea viene dal greco Kentaurion. La pianta proviene dall’Asia e dall’Europa. Cresce in terreni umidi, molto occulta fra la macchia, per cui risulta difficile ammirarla; si alza eretta fino ad un’altezza da 5 a 35 cm in campi e prati asciutti, ai margini delle strade e in zone disboscate.
E’ utile come medicinale in quanto aiuta il fegato ed anche i reni, è utilizzato come tonico amaro e aromatico, in caso di problemi allo stomaco, ulcera, acidità o mancanza di appetito. E’ un antianemico e depuratore del sangue. E’ utile per le persone ipersensibili, quelle che non riescono a dire mai di no, che non sanno tirarsi indietro e che si sentono inferiori rispetto agli altri.
Parola di Bach: “Per le persone buone, tranquille, gentili, estremamente ansiose di servire gli altri. Chiedono troppo alle loro energie, quindi si affaticano facilmente. Il loro desiderio di aiutare il prossimo è così forte che tendono a diventare più dei servi che degli aiutanti generosi. Il loro buon cuore li porta a fare più di quello che dovrebbero e, in questo modo, trascurano quella che è la loro particolare missione nella vita“.
L’individuo Centaury è sempre “troppo disponibile”, o addirittura “a disposizione”, e dimentica di prendersi cura di se stesso e della propria vita. Per eccesso di generosità, a volte per vero altruismo, esaurisce tutte le energie senza ottenere alcun riconoscimento espresso per i propri sforzi e le proprie qualità.
E’ ipersensibile nei confronti dei bisogni altrui e incapace di imporsi agli altri, non riesce a dire di no in faccia a nessuno. Tra i sintomi fisici: pallore, occhiaie, tachicardia, aritmie, gastrite, dispepsia, dolori dorsali e lombosacrali, complesso di inferiorità, masochismo.
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fonte: floriterapia.com