Il rimedio numero 19 per l’autostima
Il rimedio Larch proviene dalla pianta del larice: anche se cresce con vigore e velocità, la sua chioma, però, sembra incapace di mantenersi eretta, i rami si curvano verso il basso e pare non abbiano la forza necessaria per crescere in maniera robusta,le foglie sono fini, sottili, e il profilo dell’albero nel suo insieme è sfumato, incerto, lasciando ricavare un’impressione di scoraggiamento, di sconforto.
Parola di Bach: “Per coloro che si consierano inferiori alle persone che li circondano, e meno capaci di loro. Si aspettano di fallire e sentono che non raggiungeranno mai un successo. Quindi non rischiano né si sforzano abbastanza per riuscire nella vita”.
L’individuo Larch vive nel presentimento di un fallimento imminente. Non si sente capace perché non ha fiducia in sé. Si autolimita, si autosvaluta, e non si sviluppa. Pensa di valere meno degli altri, di essere meno abile, inferiore. Personalità debole, non sa opporsi alle situazioni esterne negative. Soffre di complessi d’inferiorità, mancanza di autostima, autosvalutazione. Non rischia né si sforza, per la paura di fallire, e se lo fa, si predispone mentalmente al disastro: “il successo aspetta gli altri”.
Ottima “spalla”, ammira gli altri ed è incapace di invidiarli. Profezie di fallimento. Autolesionista, timido, pigro, rifiuto del lavoro autonomo. Cerimonioso, manierato. Non si mette alla prova e non agisce con la scusa della “modestia”. Anche se non soffre di sensi di colpa, teme il giudizio altrui. Non partecipa alla gara dell’esistenza, non riesce a cogliere le occasioni che la vita gli offre e rimanda all’infinito.
Il rimedio insegna a non scoraggiarsi, a valutare la situazione con equilibrio e a prendere iniziative. Si impara a guardarsi dentro, partendo da ciò che siamo e non da quello che pensano gli altri di noi.
fonte: floriterapia.com