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Firenze, prostituta crocefissa: chiesto rinvio a giudizio per stupratore seriale

La procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per Riccardo Viti, un idraulico fiorentino di 55 anni accusato di aver violentato e seviziato fino ad ucciderla una prostituta romena di 26 anni, Andreea Cristina Zamfir.

La donna fu trovata morta il 5 maggio 2014 sotto un cavalcavia della A1, alla periferia di Firenze, legata ad una sbarra con un nastro adesivo come se fosse stata crocifissa.

L’uomo che è ora in carcere sarebbe inoltre accusato anche di altri cinque episodi di violenza e sevizie a prostitute, tra luglio 2011 e marzo 2014 a Firenze e a Calenzano.
Dalle indagini è emerso che la Zamfir sia deceduta per emorragia a causa delle lesioni che le furono provocate da Viti, violentandola con un bastone. Un’agonia che per la povera donna sarebbe durata per circa un’ora.
L’uomo anziché soccorrere la donna, accorgendosi della gravità delle condizioni della donna, scappò via, lasciandola appesa sotto al cavalcavia.

Anche nelle altre occasioni, l’uomo avrebbe violentato le prostitute usando oggetti come bastoni o bottiglie e in alcuni casi le vittime avrebbero riportate anche delle ferite provocate da tenaglie. Nella maggior parte dei casi, le donne sono state anche rapinate dopo gli abusi e lasciate sul posto legate.

Ad incastrare l’uomo, sono state le tracce del Dna individuate sul nastro adesivo di ben tre aggressioni.

Zamfir era venuta in Italia con i genitori quando aveva 18 anni. Secondo quanto ha riportato Repubblica.it, la giovane vittima non era una prostituta abitudinale. Madre di due bambini uno di tre e uno di due anni che vivono in Romania. Zamfir era sposata con un connazionale che non solo l’avebbe più volte maltrattata ma anche obbligata in alcuni casi alla prostituzione. Dal canto suo, Zamfir aveva raccontato ai genitori che lavorava in un ristorante.

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